Almeno dieci furti commessi in città da un trio di stranieri, due tunisini di 36 e 28 anni e un coetaneo palestinese, pregiudicati, autori seriali di reati predatori. A cogliere immediatamente il legame tra i vari episodi, che si sono verificati dal maggio 2015 al gennaio 2016, sono stati i poliziotti della squadra volanti, diretta dal vicequestore aggiunto Isadora Brozzi. Esaminando le denunce ricevute e analizzandole in modo sistemico, hanno dato il via a una complessa attività d’indagine, che ha portato a identificare i tre stranieri e a raccogliere molte prove a loro carico. Da qui il gip di Perugia ha trovato fondamento per l’ordinanza di custodia cautelare in carcere, eseguita dagli agenti della squadra mobile.
La sfilza dei furti I tre – è stato appurato – avevano unito le forze iniziando ad agire in squadra per colpire in particolar modo gli esercizi commerciali del centro storico e zone limitrofe. Il primo episodio registrato risale al maggio 2015, quando a una signora perugina intenta a fare rifornimento in un distributore di via Pievaiola, un giovane straniero aveva aperto con gran velocità lo sportello lato passeggero rubandole portafoglio e telefono dalla borsa. Il mese dopo un imprenditore perugino aveva denunciato di essere stato vittima di estorsione: mentre scaricava il furgone della propria pasticceria gli era sparito il telefono e due magrebini gli hanno detto che se voleva riaverlo doveva seguirli alla stazione. Lui, però aveva chiamato subito le forze dell’ordine e i due si erano dati alla fuga. Nello stesso periodo, un’altra pasticceria di via Cortonese era stata oggetto di furto. Secondo il racconto dei derubati, due nordafricani si erano introdotti nei locali adibiti a spogliatoio del personale e, arraffato un portafoglio, erano fuggiti ma il poliziotto di quartiere era riuscito a identificarli e localizzarli. Nel luglio 2015 a essere colpita è stata, invece, una farmacia di Fontivegge: due magrebini con la scusa di cercare uno sciroppo per la tosse, hanno distratto il commesso, forzato la cassa e rubato 200 euro dalla cassa. Qualche tempo dopo, mentre erano in corso lavori di manutenzione in una gelateria del centro storico, un trentenne magrebino ha approfittato per avvicinarsi alla cassa e arraffare 200 euro. Copione quasi identico in una pizzeria dell’Acropoli: mentre la titolare è intenta a preparare le pizze da infornare, un uomo, con un gesto fulmineo, le ruba la borsa. A gennaio 2016 il teatro è una gioielleria, ma mentre il giovane straniero armeggia con la cassa viene visto e messo in fuga. Negli stessi giorni sparisce uno smartphone da una pizzeria in centro. Nel giugno 2016, infine, una scena già vista: una signora si ferma a fare benzina in zona Fontivegge, lascia sul sedile il suo telefono cellulare e, in un attimo, le viene rubato. Quando chiama al suo numero, le vengono chiesti 50 euro di riscatto per riavere il telefono.
Gli arresti Raccolte le prove, il blitz: nei giorni scorsi, alle prime luci dell’alba, gli agenti della Mobile hanno rintracciato uno dei tre presso il suo domicilio e lo hanno arrestato. I due complici, invece, hanno ricevuto la notifica dell’ordinanza nel carcere di Capanne, ove erano già rinchiusi per altra causa.