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Luigi Chiatti noto come il "Mostro di Foligno"

di Francesca Marruco

Da sabato mattina è ospite della Rems di Capoterra che si trova a pochi passi dalla piscina comunale, a  700 metri da una scuola media e a 1500 metri da due asili nido. Dopo aver saldato il suo conto con la giustizia, una giustizia che gli ha concesso la semi infermità mentale abbonandogli un enorme sconto di pena per aver torturato e ucciso due bambini, il mostro di Foligno è adesso rinchiuso in una residenza per l’esecuzione delle misure di sicurezza situata a due passi da una piscina comunale, una scuola media e due asili nido.  Certo la struttura è sorvegliata da vigilantes privati e da telecamere di sicurezza, e certo ci sono i vetri antisfondamento e antiproiettile, ma quelle madri che mandano i figli in quelle scuola di certo d’ora in poi non dormiranno sonni tranquilli. Chiatti infatti  torturò e uccise due bambini: Lorenzo Paolucci, di tredici anni e Simone Allegretti, di quattro anni.

In Toscana? Almeno fin quando il mostro di Foligno  resterà in quella struttura. E, secondo il sindaco della cittadina sarda, il periodo dovrebbe essere molto breve. Fino a novembre al massimo, il tempo che la Toscana finisca i lavori nella sua Rems e poi Luigi Chiatti dovrebbe riprendere il volo. Il direttore sanitario della struttura sarda,  a questo proposito, non conferma e non smentisce, «il sindaco – risponde contattato al telefono – dice quello che vuole, ognuno si assume le responsabilità delle sue dichiarazioni. Noi non rilasciamo alcuna informazione relativa ai nostri pazienti». Ma il malumore per la presenza di un ospite così sgradito e pericoloso, è palpabile. Maria Grazia Caligaris, da sempre in prima linea per i diritti dei detenuti attacca dicendo che i detenuti psichiatrici devono essere ospitati nella Rems della loro regione, come del resto previsto dalla legge.

Sorveglianza massima E insomma, se da una parte in Sardegna Chiatti non lo vogliono e il sindaco ha cercato di dirlo a chiare lettere velocemente, dall’altra il primo cittadino, conscio dei timori di chi a Capoterra vive con i figli, ha anche assicurato che la sorveglianza per il mostro di Foligno sarà massima. Nella Rems  il personale è composto da uno psichiatra a tempo pieno e tre psichiatri che divideranno il loro servizio tra la Rems e il Dipartimento di Salute Mentale della Asl 6. Ancora, uno psicologo, un tecnico della riabilitazione, dieci infermieri, 5 OSS, un amministrativo e un assistente sociale. E’ inoltre prevista la partecipazione di personale esterno dedicato a particolari progetti riabilitativi: musicoterapia, calcio a cinque, arte-terapia, laboratorio multimediale, giardinaggio e altre attività pratico-manuali. La sicurezza e la protezione per gli ospiti e per la struttura sono assicurate dalla presenza di un servizio di Guardie Giurate, con due unità di personale per ciascuno dei tre turni nei quali è organizzata l’attività della residenza.

I SOGNI RACCAPRICCIANTI DI CHIATTI 

Uccidere ancora E  perché ci sia bisogno di una sorveglianza non comune per il mostro di Foligno lo disse lo stesso Chiatti, quando disse che se ne avesse avuto la possibilità sarebbe tornato ad uccidere. Lo aveva spiegato bene anche lo psichiatra che lo ha sottoposto a perizia: «Egli – spiegava – nutre la certezza, se non di essere superiore all’altro, di essere in grado di stabilire un rapporto alla pari. Ciò deriva dal suo sentirsi un eletto di Dio. Nelle sacre scritture ha ritenuto di aver trovato non solo la spiegazione di quel suo agire omicida, ma anche, attraverso i sogni e le coincidenze, argomenti utili per dare un significato alla sua vita». E questo,per gli psichiatri che nel luglio scorso ne hanno decretato nuovamente la pericolosità sociale dopo che tra mite i suoi legali aveva fatto ricorso contro questa decisione del tribunale di sorveglianza,«condurrebbe il Chiatti una volta libero o anche solo meno protetto ad agire di nuovo non necessariamente contro dei minori ma anche contro qualunque persona o addirittura contro se stesso».