I due spacciatori

di Maurizio Troccoli

E’ il 2012 e da settembre a novembre, si registrano tre morti per overdose. Il primo di 38 anni, il 24 settembre a Narni, il secondo anch’egli di 38 anni, medico di professione, il 14 ottobre a Perugia e il terzo di 34 anni, il 10 novembre a Orvieto

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Le indagini La compagnia dei carabinieri di Assisi, coordinata dal comandante  Marco Sivori,è sulla pista di alcuni tossicodipendenti che si riforniscono della droga sulla piazza perugina. E’ da qui che le loro indagini si incrociano con due fratelli magrebini, noti alle forze dell’ordine per precedenti per droga, autori di un traffico significativo. Si scoprirà che sono loro gli spacciatori di quelle dosi mortali che i tre avevano acquistato a Perugia, finendo poco dopo i loro giorni nei rispettivi luoghi di residenza. Tutte e tre le cessioni di droga – si apprende dalla ricostruzione dei carabinieri – sono avvenute a piazza del bacio, il luogo dal quale i due trentenni magrebini gestiscono il traffico, controllando la piazza con alcuni binocoli che i carabinieri gli troveranno negli appartamenti.

Le prove Sulla prima morte per overdose i carabinieri chiudono il cerchio delle indagini e si dicono certi di avere centrato il bersaglio dei responsabili grazie a quella che considerano essere la prova schiacciante: due amiche della vittima che hanno trascorso con lui la serata prima dell’epilogo riconosceranno quei due magrebini indicandoli come gli spacciatori che hanno venduto le dosi mortali. Sull’ultima morte, quella appunto che riguarda il 34enne di Orvieto, a fare chiudere il cerchio delle indagini dei carabinieri, è un quarto spacciatore, tossicodipendente anch’egli, che sarà raggiunto dallo stesso destino delle povere vittime, circa un mese dopo essere finito nella rete degli investigatori. Anche lui comprava droga dai due magrebini a Perugia, per poi rivenderla, a minuto, sulla piazza di Orvieto. Durante una lite telefonica con uno dei due fratelli, per questioni legate allo spaccio, dirà: «Se finisco in mano agli sbirri racconterò che voi avete venduto la droga a quello che è morto», ma in quel momento è intercettato proprio dai carabinieri che così hanno la prova in pugno per fare scattare le operazioni di arresto dei due. Anche le indagini sulla morte del medico residente a Perugia si chiuderanno grazie ad attività di intercettazioni e analisi di tabulati telefonici.

Eroina e cocaina I due fratelli T.M e T.A. sono finiti in carcere con l’accusa di spaccio e morte conseguente ad altro reato. Di loro si sa anche che si facevano chiamare entrambi ‘Same’ e sono riusciti a gestire il traffico di stupefacenti, assolutamente sprezzanti del fatto di trovarsi già sotto osservazione per i precedenti reati (uno agli arresti domiciliari, l’altro con l’obbligo di dimora), persino mentre uno di loro era nel Cie di Ponte Galeria. Secondo quanto ricostruito il 38enne narnese e il 34enne orvietano sarebbero morti per overdose di eroina, mentre il medico perugino per un abuso di cocaina.