Umberto Bindella in aula per il processo a suo carico (foto F. Troccoli)

di Francesca Marruco

«Prima di sparire Sonia era cupa e sfuggente. Quando scriveva i messaggi o li doveva leggere si allontanava in modo da non esser vista». Nessuno, tra i testimoni sentiti fino ad ora in aula, sapeva cosa avesse.    Come nessuno fino ad ora è riuscito a dire senza dubbi dove si trovasse Sonia Marra nel periodo che va da febbraio ad aprile 2006. Non è certo né che si trovasse a casa sua in Puglia, né che fosse a Perugia a lavorare alla scuola di teologia di Montemorcino. Anzi,questa seconda possibilità si affievolisce ancora di più dopo la deposizione di Cristina Urbani, la donna che affittò la sua casa di Perugia a Sonia Marra e che prese il suo posto di lavoro che lunedì mattina ha deposto davanti alla Corte d’Assise.

Nuovi convincimenti «Prima di venire a deporre ho ricontrollato alcuni documenti e non sono più sicura che Sonia in quel periodo si trovasse a Perugia», ha detto la testimone che invece nei numerosi interrogatori in procura aveva sostenuto di essere stata affiancata da  Sonia per imparare il lavoro già dal febbraio del 2006. Troppo tempo? Forse.

Quella volta che mi presentò Umberto Intanto anche un altro particolare riferito dalla testimone suscita le forti reazioni della difesa che contestano alla testimone perché non lo abbia detto prima. E’ l’episodio è di quando Sonia le presentò Umberto Bindella, che per l’accusa l’ha uccisa e ne ha soppresso il cadavere: « Me lo presentò e mi disse che ogni tanto andavano a mangiare una pizza insieme. Mi sembrava che tra loro ci fosse confidenza». Ha detto ancora Urbani rispondendo alle domande del pubblico ministero Giuseppe Petrazzini.

Quali cose? Ma più di questa presentazione Cristina Urbani, che lavorava accanto a Sonia, su Umberto non ha saputo aggiungere.  E’ a lei che Sonia, pare incalzata dalle domande della stessa aveva detto:« Mi sono successe più cose in questi ultimi quindici giorni che in tutta la mia vita». E cosa voleva dire? Chiedono in aula. « Non lo so – dice la testimone  – non me lo ha mai spiegato. Nell’ultimo periodo prima della sua scomparsa era più cupa sfuggente del solito però. Ma non mi ha mai detto i particolari. Io la rispettai, ma ora ho un grande rammarico». Forse se le avesse chiesto cosa le era accaduto in quegli ultimi giorni, chissà.

I due mazzi di chiavi E invece di Sonia, sparita da Perugia il 16 novembre non si sa nulla. Cristina Urbani, che per conto dello zio, deteneva le chiavi dell’appartamento in cui Sonia viveva ha anche puntualizzato su quanti mazzi di chiavi esistessero. Un’amica di Sonia la volta scorsa disse infatti che Umberto ne aveva un mazzo. Per la Urbani esistevano solo due mazzi, uno lo aveva lei, l’altro Sonia. Ma erano chiavi normali, quindi facilmente duplicabili.

Casa in disordine ma Sonia era precisa Quanto alla casa invece la Urbani ricorda che nelle prime fasi concitate quando si credeva che Sonia fosse nell’appartamento pieno di gas , quello che la colpì fu il disordine.« Sonia era una persona precisa, ma vedere il gas sporco, la spazzatura non buttata, il letto sfatto. Come se non avesse avuto tempo di fare le cose. Come se fosse uscita in fretta». Non si sa come Sonia sia uscita di casa.

I sequestri di Apa Paolo Si sa invece che Paolo Apa, l’allora fidanzato di Anna Marra, la sorella di Sonia, arrivò a Perugia a cercarla e trascorse del tempo in casa anche con la Urbani frugando tra le cose di Sonia, portando via un’agenda della giovane e sembrerebbe anche uno scontrino ripescato dalla spazzatura. Urbano ha sostenuto che Apa si era qualificato come carabiniere e disse che il giorno dopo sarebbe tornato con la scientifica. Ma Apa non è mai stato incaricato di svolgere alcuna indagine. Tranne quella ufficiosa come fidanzato della sorella di Sonia.

I prossimi testimoni Apa Paolo testimonierà prossimamente, intanto per il 12 dicembre, sono in programma nella stessa giornata due tra le testimonianze più attese: quella della suora che raccolse la confidenza di Sonia su una possibile gravidanza, e quella dell’ex fidanzato di Sonia, l’unico a cui la ragazza avrebbe parlato di un’aggressione subita a Montemorcino.

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