Un momento dei funerali della 25enne di Città di Castello (Foto F.Troccoli)

di Francesca Marruco e Ivano Porfiri

«E’ gravemente offensivo fare spettacolo sul dolore altrui e soprattutto dire cose non vere». E’ uno dei passaggi dell’omelia del vescovo di Città di Castello, Domenico Cancian, che oggi pomeriggio ha celebrato i funerali di Elisa Benedetti, la 25enne di Città di Castello il cui corpo senza vita è stato trovato lunedì scorso nei pressi della località Casa del Diavolo, a Perugia. Le esequie, celebrate dal vescovo Domenico Cancian, si sono svolte in una chiesa gremita di persone commosse.

Nessuno deve giudicare «Nessuno deve permettersi di giudicare, ma allo stesso tempo ognuno deve interrogarsi se abbia fatto abbastanza per sostenere Elisa. Mi rivolgo sia ai grandi che ai più giovani», ha ammonito il vescovo di Città di Castello, Domenico Cancian, durante l’omelia dei funerali di Elisa. «Il grido di aiuto che gli uomini non hanno potuto o saputo raccogliere, Gesù l’ha ascoltato», ha aggiunto Cancian commosso.  «In quella terribile solitudine, in quel freddo gelido – ha detto ancora  il vescovo – il Signore l’avrà riscaldata con il suo amore e l’avrà illuminata per trovare la strada verso la sua casa»

Il vescovo, vicino a famiglia per dolore e ricerca verità Monsignor Cancian ha espresso la sua vicinanza «al dolore di tutta Citta’ di Castello, soprattutto al padre di Elisa, Osvaldo e al fratello Andrea, già colpiti dal dolore per la morte della mamma, morte che ha scosso molto Elisa». «Ha ragione il babbo – ha aggiunto il vescovo – a volere la verità, la giustizia da accertare nelle sedi opportune».

Le parole degli amici sulle note di Ramazzotti «Ciao Eli». Così iniziavano molte delle lettere che il fratello 14enne di Elisa Benedetti ha letto al termine della funzione funebre oggi pomeriggio. «Non ti dimenticheremo, rimarrai sempre nei nostri cuori», recitava un’altra lettera. Andrea è scoppiato più volte in lacrime durante la lettura, così come l’amica del cuore di Elisa, Alice. «Sono arrabbiata con me di non esserti stata più vicina – ha detto rivolgendosi ad Elisa – ora mi rimane la tristezza e solo la speranza di poterti sognare». Nel corso dei funerali  stata anche fatta ascoltare la canzone di Eros Ramazzotti «Sta passando novembre»

Alex, tre ore dagli inquirenti Giovedì pomeriggio il fidanzato di Elisa, Alex Pieraccini e lo zio della giovane, Stefano Benedetti sono stati ascoltati dal sostituto procuratore Antonella Duchini come persone informati dei fatti. Nello specifico, Alex, che sabato sera era a Firenze dai genitori, potrebbe aver riferito di una o più telefonate che la stessa Elisa potrebbe avergli fatto sabato notte, dopo essere finita nel campo di Casa del Diavolo. Non è escluso dunque che gli inquirenti abbiano voluto sapere se siano riusciti a parlarsi e cosa si siano detti. E’ anche probabile che Alex abbia riferito di conoscenze, amicizie, contatti che Elisa poteva aver avuto ultimamente. In generale, ma in particolare domande relative a questioni di droga.

Lo zio di Elisa Anche lo zio paterno Stefano, che lunedì mattina era arrivato a Perugia a cercare la nipote insieme ad alcuni amici, è stato ascoltato dal pubblico ministero. Stefano è stato colui che in questi giorni ha rappresentato un po’ tutta la famiglia Benedetti, compreso il fratello Osvaldo (il papà di Elisa), distrutto dal dolore e il nipote (il fratello della ragazza). In particolare, con gli inquirenti avrebbe parlato delle ricerche della nipote, durate da sabato notte a lunedì mattina. Stefano Benedetti era distrutto dalla notizia del ritrovamento del corpo della nipote, e aveva mormorato: «forse con questa ragazza abbiamo sbagliato qualcosa».

Ipotermia, non droga Nel pomeriggio intanto la procura della Repubblica di Perugia, dopo il silenzio stampa dei giorni scorsi, ha diramato una nota in cui specifica che la morte di Elisa è dovuta a ipotermia. «Con riferimento al decesso di Elisa Benedetti – recita la nota – la procura delle Repubblica, al fine di evitare la pubblicazione di notizie non rispondenti a dati reali, comunica che all’esito dei primi risultati dell’esame autoptico, risulta che la causa della morte non sia ricollegabile alla pregressa ed eventuale assunzione di sostanze stupefacenti ma più precisamente a insufficienza cardiorespiratoria derivante da ipotermia».

Due fascicoli Alla luce dei risultati dell’autopsia, le indagini stanno evolvendo in due direzioni, anche dal punto di vista formale. Da quanto trapela, almeno fino all’arrivo degli esiti degli esami istologici e tossicologici sul corpo di Elisa resta aperto il fascicolo di indagini sulla morte della giovane con l’ipotesi di «morte come conseguenza di altro reato». E l’altro reato sarebbe lo spaccio di stupefacenti, per perseguire il quale verrà aperto un secondo fascicolo, ovviamente con una naturale osmosi di atti tra l’uno e l’altro.

Caccia allo spacciatore Proprio per appurare l’origine della droga che sarebbe stata assunta da Elisa e dall’amica Vanessa, si cercano il o gli spacciatori contattati sabato 29 gennaio. In particolare quello identificato con il nome di Marco, attivo nel centro di Perugia, che potrebbe aver venduto Mdma (metanfetamina, il principio attivo dell’ecstasy) spacciandola per eroina. Da quanto si apprende, l’uomo girerebbe su una Fiat 500 rossa. Quel che è certo è che nella Fiat Punto di Vanessa oltre al piccolo quantitativo di questa droga, c’erano anche altri oggetti sospetti che potrebbero far pensare a un maggiore quantitativo di stupefacente transitato per quell’abitacolo.