di M.G.P.
No all’archiviazione del procedimento a carico di Roberto Lo Giudice nell’ambito dell’inchiesta sulla scomparsa di Barbara Corvi. La famiglia della donna e mamma amerina della quale non si hanno più notizie dal novembre del 2009, si oppone alla richiesta avanzata dalla Procura di Terni al termine delle indagini aggiuntive concesse dal giudice la scorsa estate e terminate a inizio 2023.
Caso Corvi Sulla base degli elementi emersi, i genitori e le sorelle di Barbara Corvi, tramite dei loro avvocati Giulio Vasaturo ed Enza Rando, hanno ritenuto di formalizzare nei giorni scorsi la loro opposizione alla richiesta di archiviazione delle indagini. Nelle carte depositate, i legali della famiglia Corvi avrebbero in particolare evidenziato tutti i punti oscuri che ancora caratterizzano la vicenda, sollecitando nuovi approfondimenti investigativi. Il caso Corvi un vero e proprio giallo; l’allora marito Roberto Lo Giudice, dopo anni, si è ritrovato indagato e per alucni giorni è finito anche in carcere in custodia cautelare, per omicidio e occultamento di cadavere della donna. Il corpo dell’amerina, tuttavia, non è mai stato trovato. E mentre Barbara viene ricordata tra le vittime di mafia in virtù anche di come la procura ha riletto il caso (un’esecuzione di stampo ‘ndanghedista, per la quale Barbara sarebbe stata uccisa per gelosia visto che aveva una relazione extraconiugale), i difensori dell’uomo ritengono che le indagini a suo carico siano solo un modo per distruggere la sua esistenza. Roberto Lo Giudice, che oggi ha una nuova compagna, non ha mai lasciato Amelia. Le parti a questo punto dovranno tornare davanti al giudice, ma l’udienza non sarebbe stata ancora fissata.