Pizzeria San Bartolomeo

di Ester Pascolini

Arrivano le prime reazioni alle dichiarazioni rilasciate dall’assessore regionale alle Infrastrutture, Enrico Melasecche, durante l’incontro che si è svolto lunedì 1 marzo alla presenza di Anas, Comune di Gubbio, Camera di Commercio e delle varie associazioni imprenditoriali di categoria convocate per fare il punto sullo spinoso problema dei lavori sulla strada statale 452 “la Contessa”. Se la nota rilasciata dall’assessorato rilevava un certo grado di soddisfazione da parte dei presenti, non si registra lo stesso ottimismo nelle dichiarazioni dei titolari di imprese che svolgono attività lungo il tratto umbro della Contessa.

Ristoratore de La Valle Il Bar Ristorante la Valle è una delle aziende più a rischio di ripercussioni negative, proprio per la sua collocazione a un solo chilometro dall’inizio del cantiere. Il titolare, Isidoro Angeloni, si dice «molto preoccupato, non solo per il periodo estivo, momento in cui dovremo rinunciare a una larga fetta del nostro pubblico, fatto principalmente di turisti provenienti dal versante marchigiano e di eugubini che si recano nelle località marittime di Marche ed Emilia Romagna, ma anche per quello che accadrà dopo la fine dei lavori». Angeloni, infatti, teme che la deviazione del traffico verso altre arterie finirà per danneggiare questo territorio anche in futuro, poiché «chi si abituerà a percorrere altre vie forse non tornerà a passare per la statale 452». L’imprenditore, che proverà in ogni caso a tenere aperta l’attività, avrebbe auspicato lo spostamento dei lavori in mesi meno rilevanti per le attività ricettive, ad esempio a partire dal mese di settembre, sottolineando che ci sono anche alcuni agriturismi in zona che subiranno perdite economiche ingenti. Si augura che i lavori possano procedere con molta celerità, ma considerando il probabile manifestarsi di eventuali intoppi, piuttosto comuni per interventi di questa portata, dice che i tempi annunciati gli sembrano poco realistici.

Pizzeria San Bartolomeo Ancora più preoccupati si dicono i gestori del Ristorante Pizzeria San Bartolomeo, a quattro chilometri dalla galleria interessata dai lavori, in direzione del versante marchigiano. Il titolare, Gianluca Naticchi, esordisce raccontandoci il suo stato d’animo: «Dopo tre anni di difficoltà non ce la facciamo più. Prima il Covid. Poi l’alluvione, che ha causato danni enormi alla nostra struttura e per la quale non abbiamo ancora ricevuto nessun aiuto, né di tipo economico né fattivo. Adesso i lavori sulla statale. Siamo davvero stanchi e preoccupati». L’imprenditore teme un calo del fatturato del 70-80 %. Il ristorante, infatti, durante la settimana lavora prevalentemente con i camionisti, tanto da aver iniziato dei lavori per l’ampliamento del piazzale, che ora forse dovranno subire uno stop. Naticchi ha paura di perdere anche la clientela proveniente da Gubbio e da Scheggia durante il fine settimana. La rabbia maggiore la prova per i lavori già effettuati sul ponte. Ci dice che la situazione è monitorata da almeno quindici anni e che un intervento molto importante (e molto costoso!), per la sostituzione della soletta, è stato realizzato dalla Regione circa tre anni fa. Questo aveva rassicurato le aziende presenti lungo la strada Contessa. «Invece oggi si scopre che l’intervento non è servito a nulla, visto che il problema del ponte è di tipo strutturale». Gli sembra impossibile poi, che la vecchia strada comunale, ex Contessa, sia stata ritenuta idonea per assorbire il traffico locale. Dice: «Forse chi ha autorizzato i lavori di asfaltatura non l’ha mai percorsa, visto che in alcuni punti è impossibile far passare due macchine allo stesso tempo e tanto meno un’ambulanza. Sembra giri voce, tra l’altro, che le simulazioni di intervento effettuate dai Vigili del fuoco non abbiano avuto esito positivo».  Insomma, nella consapevolezza che i lavori siano necessari e che la sicurezza debba essere garantita «per me compreso, che ci passo otto volte al giorno», sostiene che forse i tempi si potevano ulteriormente contrarre, o che si potevano trovare altre soluzioni, come quella, finita nel dimenticatoio, che prevedeva la costruzione di un ponte laterale da affiancare a quello già esistente. L’imprenditore è in ansia soprattutto per i suoi dipendenti, perché tenere aperta una struttura come la sua, senza certi numeri in termini di presenze, è impossibile. E fra un anno c’è la possibilità concreta che il San Bartolomeo si ritrovi a perdere i suoi lavoratori. Naticchi fa un appello alla Regione Umbria e alla Camera di Commercio, auspicando che vengano introdotte delle azioni di sostegno, come sembra stiano facendo le Marche per le attività presenti sul loro versante. Chiude affermando: «Cosa ci aspetta per il futuro non lo sappiamo, ma chiediamo la massima attenzione da parte delle istituzioni e vogliamo poter contare su degli aiuti concreti».