(foto archivio F. Troccoli)

di F.T.

Da loro, inquirenti e difese si aspettano elementi chiari per fare piena luce su come siano andate davvero le cose. Le cinque ragazze coinvolte come parti offese nell’indagine sul giro di baby squillo fra Terni e Spoleto – otto in totale gli indagati, di cui cinque costretti ai domiciliari – verranno ascoltate fra giovedì e venerdì a Perugia. L’incidente probatorio, in fase di indagini preliminari, è stato disposto dal gip Andrea Claudiani su richiesta del pm Giuseppe Petrazzini.

Testimoni Due ragazze verranno sentite giovedì e le altre nella giornata di venerdì. Fra le prime c’è anche la figlia, oggi maggiorenne e assistita dagli avvocati Silvia Giannini e Fabio Lancia, della 47enne rumena finita in manette nella prima tranche dell’indagine condotta dai carabinieri di Terni e dalla Dda di Perugia. La donna è accusata di aver «indotto la figlia a prostituirsi con tre diversi uomini» e di aver «sfruttato l’attività di meretricio», condotta anche in prima persona e all’insaputa del marito.

Gli sviluppi successivi avevano portato all’arresto della 27enne Aurelia Mudavoiu, oggi ai domiciliari, ritenuta dagli inquirenti ‘l’ape regina’ e accusata di favoreggiamento e sfruttamento della prostituzione di una delle tre minori – la più grande – coinvolta nel ‘giro’ e di un’altra giovane appena maggiorenne. In base all’esito dell’incidente probatorio, il suo legale, l’avvocato Massimo Proietti, deciderà nelle prossime ore se presentare l’istanza di revoca della misura cautelare.

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