di Marta Rosati

La lotta alle antenne di Miranda continua, ma dalla piazza si sposta in tribunale: sui tavoli di procura e Forestale, c’è un esposto depositato per accertare eventuali responsabilità connesse a patologie da emissioni elettromagnetiche. Intanto l’Ordine dei medici e Arpa indagano sempre più sull’inquinamento atmosferico, presentato ‘Airselfie’ e Barbanera è il primo sperimentatore.

L’INTERVISTA: IL VIDEO

La protesta a Miranda Per dieci giorni in catene nonostante le sue precarie condizioni di salute, l’ingegnere Giovanni Barbanera, liberato dal direttore generale di Arpa Walter Ganapini, ha già ottenuto l’installazione di un monitor sulla centralina di Miranda, che trasmette 24 h i livelli di inquinamento elettromagnetico dovuto alla grande concentrazione di antenne al paese. La sua lotta però, non è del tutto terminata. Mercoledì scorso, insieme al suo legale, l’avvocato Lorenzo Apuzzo, Barbanera ha presentato esposto alla procura e al Corpo forestale perché accertino eventuali responsabilità penali «in merito ad una possibile, perché non è certa -precisa il legale – correlazione tra le patologie riscontrate ed elettromagnetismo; un dato è certo – sottolinea -, la malattia del mio assistito non è purtroppo un caso isolato a Miranda».

Giovanni Barbanera L’altra cosa certa è che Giovanni non ha lottato per sé stesso o vanamente; intanto ha già ottenuto l’attenzione e la pronta risposta dell’agenzia regionale per la protezione ambientale che ora consente a tutti gli abitanti de paesino di essere informati sulle emissioni e poi l’ingegnere è sicuro che «l’esposto, qualora avesse esito positivo, permetterebbe a chiunque si ritenesse danneggiato di  vedere tutelati i propri diritti e risarciti i danni subiti». Dall’onda del terrore insomma (così chiama le emissioni in una sua canzone) il 62enne non si è lasciato spaventare ma anzi, vada come vada in tribunale, è già riuscito a tracciare un segno importante: sulla centralina sì, ma anche nelle coscienze.

‘Airselfie’ Quella di mercoledì è stata anche la giornata di presentazione del progetto promosso dall’Ordine dei medici di Terni in collaborazione con l’Arpa e la Fondazione Carit. Si tratta di un sistema innovativo che sfrutta gli spostamenti delle persone per misurare in diversi punti della città l’esposizione ai rischi da inquinamento atmosferico. Il primo apparecchio è stato consegnato dal numero uno dell’Ordine il dottor Giuseppe Donzelli, proprio all’ingegner Barbanera: «È il primo progetto di questo tipo in Italia e fra i primi in Europa. Sviluppare ‘Airselfie’ in una città come Terni – ha detto  Donzelli – ha un valore particolarmente significativo, dato i problemi storici della Conca su questo fronte. Attraverso questo progetto avremo a disposizione dati e informazioni di estrema importanza in un ottica di studio, analisi e di prevenzione».

@martarosati28