di Gordon Brasco
E per fortuna che il film più scandaloso del 2015 doveva essere quella barba di «50 sfumature di grigio» che a confronto con quest’ultimo lavoro di Paul Thomas Anderson rischia di finire consigliato per i cineforum parrocchiali. Partiamo dal titolo: «Inherent Vice» in inglese suona come «Vizio Intrinseco» o «Vizio Innato» che è un’altra cosa dal solo significato giuridico proposto dalla locandina italiana, perché non fa solo riferimento al senso legale riportato sopra ma (soprattutto) all’impossibilità da parte della società odierna di reggere l’azione distruttrice delle parti che la compongono, che è poi il vero senso dell’opera di Thomas Pynchon da cui è tratto il film. Ma la dualità non è solo nel titolo, tutto il film ruota intorno a una contrapposizione costante tra due epoche, una specie di terra di nessuno fatta di cose che finiscono e di altre che iniziano, in uno scontro a volte così marcato dal regista da sembrare ben più che una rappresentazione scenica, quasi un atto d’amore personale verso un mondo che non esiste più e di cui si ha una grande nostalgia.
Carica emotiva La trama risente di tutta questa carica emotiva, tanto che confusamente si passa dalla commedia al noir, dallo psichedelico al sobrio e così via in un esercizio altalenante di grande cinema che però può confondere e stordire anche lo spettatore più attento, figuriamoci se vi sedete in sala dopo una giornata di lavoro stressante. Scene scabrose a parte (e ne vedrete di ogni) la fotografia è eccezionale, sicuramente frutto di uno studio maniacale che vede nella scelte della pellicola (old style e non digitale) la sublimazione della regia di una volta che si affidava più agli effetti colti dalla cinepresa piuttosto che da quelli generati in postproduzione. Joaquin Phoenix è bravissimo e si conferma uno dei pochi attori hollywoodiani capaci di immedesimarsi fino alle ossa nel personaggio e vivere in modo convincente la propria recitazione; il fatto che ancora non abbia vinto un Oscar è solo dovuto a una mancanza di agganci politici importanti all’interno delle major.
Un mondo che termina per iniziare di nuovo Insomma vale la pena spendere dei soldi per questo film? Secondo noi sì: la trama vi sconcerterà non solo per la storia raccontata ma soprattutto per il modo con cui il regista Paul Thomas Anderson ha deciso di raccontarla…tutto è in contrapposizione con tutto, tutto finisce e tutto inizia con nuove droghe, nuova musica e nuovi modi di pensare. È un mondo che termina per iniziare di nuovo quello raccontato dal regista statunitense e tutto quello che c’è dentro ne paga le conseguenze: Phoenix è bravissimo e regala al suo personaggio quella realtà d’espressione che pochi attori riescono a garantire, Katherine Waterston è all’altezza delle aspettative e insieme a Benicio Del Toro garantiscono al film una recitazione del cast quasi perfetta. Poi ci sono parti divertenti, parti sexy, parti noir…che volete di più da un film?
Un film di Paul Thomas Anderson. Con Joaquin Phoenix, Katherine Waterston, Eric Roberts, Josh Brolin, Benicio Del Toro. Titolo originale Inherent Vice. Commedia, Ratings: Kids+16, durata 148 min. USA 2014. Warner Bros Italia.
Trama: Larry “Doc” Sportello è un investigatore privato tossicodipendente che vive in una cittadina balneare della California. L’uomo è costantemente intento a fumare, sniffare o soffrire per le crisi di astinenza. Ciò nonostante, quando la sua ex fidanzata torna da lui a chiedere aiuto visto che il suo nuovo amante si è cacciato in guai molto grossi, Doc non le nega una mano.
Perugia
Gherlinda: 18.30 / 21.45
Uci Cinemas Perugia: 16.40 / 19.30 / 22.40
Foligno
Multisala Clarici: 17.30 / 21.30
Terni
The Space: 16.00 / 19.10 / 22.20
sconsiglio altamente