Sono 350 a Umbertide e 165 nelle zone più danneggiate di Perugia le persone sfollate a causa del terremoto che ha colpito l’Umbria la settimana scorsa. Il quadro è stato stilato mercoledì dalla direzione della Protezione civile regionale; un quadro ancora parziale dato che a Umbertide sono stati fatti 208 sopralluoghi su 578 mentre a Perugia, a partire dalle zone più colpite come Sant’Orfeto, ne vanno effettuati ancora 385. In totale gli sfollati a Umbertide sono 350 (190 le famiglie) con 99 edifici inagibili (due le scuole); a Perugia si parla invece di 47 strutture non agibili e 69 famiglie che si sono dovute allontanare dalla loro casa. Persone ospitate perlopiù da amici e parenti.

Stato di emergenza Fondamentale, anche per le persone che dovranno trovare una sistemazione nei prossimi mesi, sarà ottenere lo stato di emergenza, chiesto a gran voce dagli onorevoli dem Anna Ascani e Walter Verini. Quest’ultimo ricordando che gli sfollati sono oltre 500 al Senato ha chiesto al governo di proclamare lo stato di agitazione al più presto: «Quelle realtà popolose, produttive e legate alla mobilità perché sorgono intorno alla E45 – ha detto – rischiano di diventare borghi fantasma». «Si è parlato di un provvedimento ad hoc – ha aggiunto – per il quale saremmo disponibili anche noi del Pd, per l’allargamento del cratere anche a queste realtà. Ciò consentirebbe al commissario di operare subito con il contributo per l’affitto e per la sistemazione immediata delle 300 persone attualmente ospiti di famigliari e amici. Si potrebbe attivare subito il Superbonus e superare le incrostazioni burocratiche».

Ascani Stesso messaggio anche da parte di Ascani: «Il governo – ha detto la vicepresidente della Camera dei deputati – proclami al più presto lo stato di emergenza per dare risposte concrete e tempestive alle popolazioni colpite». «Come già richiesto dalle istituzioni locali e regionali e dai colleghi al Senato – continua la dem in una nota – è necessario unire le forze per dare un segnale di fiducia agli oltre 500 sfollati in attesa di risposte. A loro va la nostra piena solidarietà e a tutte le persone intervenute sul luogo dell’emergenza e impegnate nel sostegno alla popolazione un ringraziamento sincero».