di Marta Rosati

«Le immagini delle mura crollate ci sringono un nodo in gola». Così il vescovo della diocesi di Terni, Narni e Amelia Giuseppe Piemontese ha fatto riferimento al terremoto nella sua omelia durante la messa per la commemorazione dei defunti. La celebrazione si è svolta nel piazzale del cimitero comunale, alla presenze delle autorità locali e dei sacerdoti della diocesi.

Il pensiero ai defunti «Vogliamo vivere con grande intensità questo momento – ha spiegato il presule – come rappresentanti non solo di noi stessi ma della società tutta. Questa celebrazione vuole essere un momento di speranza. Siamo qui per rinnovare la fede e la memoria». Nel suo intervento monsignor Piemontese ha fatto riferimento anche al recente sisma. «La celebrazione ecclesiale cittadina – spiega monsignor Piemontese – assume un tono di particolare intensità per le sofferenze di questi tempi. Qualcuno è morto, qualcun altro la morte l’ha vista in faccia. L’immagine delle mura sbriciolate ci hanno ferito nel profondo. La vista delle macerie e le rovine delle chiese stringono un nodo in gola e un pianto convulso esprime il nostro lamento per l’impotenza che proviamo».

Le immagini della celebrazione e la solenne deposizione delle corone: gallery

Il terremoto «Terni non ha conosciuto direttamente tanta sofferenza in questi giorni – ha proseguito – ma le immagini delle rovine rievocano i bombardamenti della seconda guerra mondiale. Oggi si vive come se non si dovesse morire, con un edonismo che ci rende impreparati alla morte. Non dobbiamo escludere invece la fede nella resurrezione. San Francesco d’Assisi la chiamava sorella morte e la invocava come porta che si apre sull’eterno e verso l’incontro con Dio. Al terremoto non esiste una risposta razionale, solo contemplando e seguendo col cuore la vicenda terrena di Gesù e il suo epilogo di passione, morte e risurrezione, possiamo trovare una risposta di senso alle sciagure umane e ai nostri vissuti. Ogni esistenza trova realizzazione nella solidarietà e nella condivisione di beni e di sentimenti».

Vescovo Piemontese «C’è bisogno di fiducia e di speranza per risollevarci – ha concluso il vescovo -. Con la forza di Gesù, seguendo l’esempio di tanti che ci hanno preceduto, saremo capaci di attivare le nostre risorse di generosità, di solidarietà e di carità per ricominciare insieme a tutti coloro che hanno bisogno ovunque, tra di noi, vicino a noi, lontano da noi». La cerimonia è proseguita all’interno del cimitero civico con la benedizione delle corone d’alloro, la preghiera in memoria dei caduti in guerra davanti al riquadro del sacrario e la deposizione delle corone ai monumenti lungo il viale all’interno del cimitero civico.

@martarosati28  

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One reply on “Terremoto, il vescovo Piemontese alla messa per i defunti: «Non esiste risposta razionale al sisma»”

  1. Ne esistono (almeno) tre di spiegazioni razionali al terremoto.
    Quella cattolica classica, da San Tommaso.
    Quella cattolica 2.0 vedi Vito Mancuso
    Quella atea.
    Tanto per non estendere il campo a tutte le altre religioni.
    Parafrasando Mario Brega verrebbe da dire “manco le basi padre…”

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