Il sotterraneo-discarica al 'Metelli'

di M. To

Loro sono decisi: dalla scuola non escono. Almeno fino a quando non avranno ricevuto delle risposte credibili. Gli studenti del liceo artistico ‘Metelli’, che giovedì hanno accupato il loro istituto per protestare contro l’ipotesi di ulteriore spezzettamento – con un parziale trasferimento nei locali dell’istituto per geometri – proseguono nella loro protesta.

IL LICEO OCCUPATO – LE FOTO

In prefettura Nella mattinata di venerdì si è svolto un vertice, convocato dal prefetto Bellesini, al quale hanno preso parte il sindaco-presidente della Provincia, Leopoldo Di Girolamo; il comandante dei vigili del fuoco, Paolo Mariantoni, rappresentanti della scuola, dei genitori e egli studenti, nel corso del quale si è cercato di fare il punto e di esaminare le varie ipotesi in discussione.

La discarica Un problema che è emerso – e del quale forse non tutti erano a conoscenza – è che il piano interrato del ‘Metelli’ «è stato trasformato in una specie di discarica, dove è stato gettato di tutto, vecchi computer compresi, aumentando di molto il livello di rischio-incendio della scuola. Basterebbe ripulire tutto – è stato spiegato da genitori e studenti – per riportare quel livello di rischio a valori molto più accettabili».

IL SOTTERRANEO-DISCARICA – LE FOTO

I doppi turni Pur di restare nella propria scuola, gli studenti – anche in questo caso appoggiati dai genitori – si sono detti pronti «ad accettare i doppi turni», magari alternandosi nell’affrontare settimane di freqenza pomeridiana, «così da portare il numero massimo delle persone presenti a scuola sotto quella soglia di 99 unità che è il massimo consentito dalle condizioni attuali dell’istituto ‘Metelli’ e permetterci così di restare qui fino alla fine dell’anno scolastico».

La decisione La soluzione dei doppi turni, però, dovrà essere approvata dalla scuola, ma per il momento non si conosce il parere del dirigente scolastico – la professoressa Chiassai è assente, pare che sia in ‘settimana bianca’ – e allora si è deciso di aggiornare la riuonone a lunedì prossimo: alle 9 si ritrovernano tutti nella sede della Provincia. Per stabilire il da farsi.

Gli insegnanti Dentro al ‘Metelli’ intanto la tensione sale. E non tanto, pare, per il comportamento degli studenti – «tutti, in prfettura, ci hanno elogiato – raccontano – per il comportamento soft adottato in questa protesta e per il fatto che non impediamo certo lo svolgimento delle lezioni», ma perché da parte di qualche insegnante, soprattutto di quelli di materie non ‘specialistiche’, starebbero arrivando più o meno velati ‘avvertimenti’ relativi a possibili ripercussioni sulle valutazioni di merito.

Le indiscrezioni Ma loro non sembrano intenzionati a farsi intimorire: «Magari si tratta solo di semplice malintesi – raccontano – o, almeno, noi vogliamo sperare che di questo si tratti. Come delle voci che circolano sui possibili progetti che ci sarebbero sul palazzo che è sede della scuola». Già, perché c’è chi ipotizza la sua trasformazione in museo, o nella sede di uffici pubblici. O altro ancora.

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2 replies on “Terni, liceo occupato: le proposte degli studenti. «Pronti ai doppi turni pur di restare qui»”

  1. LETTERA SCRITTA DAL COMITATO GENITORI DA LEGGERE ASSOLUTAMENTE. LEGGETE LEGGETE LEGGETE LEGGETE LEGGETE E
    DIFFONDETE GRAZIE.

    Succede in Italia.
    Succede che una mattina ti svegli e ti dicono che la scuola dei tuoi figli non è a norma. Sì, la scuola
    dei tuoi figli. Quella che è in piedi da oltre cinquant’anni. Quella che ha cresciuto generazioni e
    generazioni di ragazzi, dandogli un mestiere, un futuro, un lavoro per vivere e soprattutto una
    cultura contro l’ignoranza. Quella scuola che era già stata messa a norma solo qualche anno prima.
    Ma quella mattina, tu ti svegli e lei non è più a norma, non è sicura. All’improvviso è diventata
    pericolosa. Non sai perchè, nessuno ti dice niente. E’ pericolosa e basta.
    E allora che fai, cosciente del pericolo pensi che quella mattina tuo figlio non può entrare in quella
    scuola. Pensi che già sia bloccata e transennata.
    No…Non è così che succede in Italia. Non è così che succede al Liceo Artistico Orneore Metelli di
    Terni. Tuo figlio può entrare, perchè lì, il pericolo è postdatato e andrà in vigore solo dopo che
    cominceranno le vacanze di Natale. E fino ad allora non succederà nulla!
    E’ assurdo? No, è italiano!
    Quello che ieri era perfetto, nel pieno rispetto delle norme, scaduta la mezzanotte da un giorno
    all’altro diventa fuorilegge. “Già non ce ne eravamo accorti prima, affermano quelli che sono pagati
    solo per verificare l’agibilità. Ci stavamo lavorando da un anno e adesso ce ne siamo accorti… E’
    stata una svista”.
    E allora con un po’ di buon senso e senza nemmeno mettere in croce nessuno, viene da chiedersi che
    cosa si possa fare. Siamo a ottobre, con classi articolate, progetti avviati che hanno la necessità
    primaria di essere sviluppati nei laboratori e con l’organizzazione già pianificata delle famiglie!
    Il buon senso suggerirebbe di mettere a norma la scuola. Semplice, pure un bambino farebbe così!
    “Non ci sono soldi” rispondono loro, quelli che guadagnano migliaia e migliaia di euro al mese.
    Certo di soldi ce ne vogliono tanti. Tre volte tanto quello che verrebbe a costare veramente! E’ un
    problema di filiera! Un’usanza tutta italiana.
    E allora rimane l’unica soluzione di posticipare da gennaio a giugno la scadenza per attuare la
    norma. Si lascerebbe la possibilità all’attività didattica di continuare senza interruzioni. “Non è
    possibile” dicono loro, “nessuno può dare una proroga del genere!” E quella fino a gennaio chi l’ha
    data? Perchè gennaio sì e giugno no? A qualcuno è antipatico il mese di giugno? Non cercate una
    risposta. Non l’avrete mai. E’ un turbinio di scarica barili: “Il responsabile alla sicurezza non può
    andare “oltre” a quanto dichiarato nella sua relazione. La direzione scolastica dice che la denuncia è
    è un atto dovuto. I Vigili del Fuoco sono pronti a valutare qualsiasi proposta alternativa, ma se il
    responsabile alla sicurezza e la direzione scolastica non ne fanno, loro non possono valutare un bel
    niente. La Provincia, proprietario dell’immobile, dice che non ha soldi per fare niente e anche
    volendo non può derogare e assumersi la responsabilità di nulla e il prefetto che intanto è diventato
    il rifugio peccatorum di tutti quanti mette un francobollo e rispedisce al mittente.
    La soluzione intanto è stata già presa, prima dei tanti tavoli “istituzionali”, senza studenti e senza
    genitori. La dirigente scolastica, sentenzia che dal sette gennaio la vecchia scuola verrà chiusa e gli
    alunni saranno trasferiti nell’edificio ex geometri. Si… la piramide egizia mozzata da un lato.
    Bellissimo esempio di architettura e anche bellissimo scempio di degrado tutto italiano. “E’ una
    scuola nuova, non è a norma ma ci stiamo lavorando!” Dicono loro. Si va be’, a parte il fatto che ci
    piove, la guaina è staccata, il pavimento è scollato e nessuno ancora esclude che contiene amianto
    con documenti alla mano. A parte il fatto che le pareti sono affrescate di muffa e si può andare solo
    nei due bagni dei professori, l’impianto elettrico è stato “strappato” e l’aria che si respira ti fa venire
    l’allergia, essa, c’è da giurarci verrà messa a norma. E con il gioco delle tre carte verrà anche
    certificata! Poi quelli che fino all’altro ieri non avevano una lira, dal cilindro con la bacchetta
    magica, in fretta e furia e nel giro di poche ore hanno deciso per non far vedere tanto scempio ai
    media e a noi genitori di restaurare solo quel poco che servirebbe ad ospitare i ragazzi. “Faremo
    tutto in un paio di giorni e lavoreremo pure a Natale!” C’è da crederci! “Sarà la scuola più bella del
    mondo!” Durerà sicuramente un paio di settimane…giusto il tempo per vederla noi genitori. E’ un
    restauro a tempo. E’ come fare un accordo con la muffa e dirgli: “Stai buona sotto la tempera fino a

    quando passa la bufera, poi vai dove ti pare!” Lo stesso varrà per il
    cartongesso che deve tenere nascosto il vetrocemento prima di esplodere
    in mille pezzi e andare sulla testa di qualcuno!
    Certo nessuno ha pensato che invece di buttare tanti soldi per tutta quella scenografia valeva la pena
    con i stessi soldi cominciare a fare qualcosa nella vecchia scuola. E’ come se ti si rompe un laccio e
    invece di sostituirlo cambi tutta la scarpa…e per di più prendi una scarpa nuova con un laccio rotto!
    Bell’affare!
    Ma ci sono tante cose che noi poveri mortali non possiamo capire. Non possiamo comprendere
    qual’è il vero scopo di tutto questa macchinazione. Perchè tanta fretta di traslocare e sotto le
    vacanze di Natale? Perchè tanto interesse a sgombrare la vecchia scuola, l’ex Gil che adesso è
    tornata tanto di moda? Le ipotesi sono le più disparate: un museo, un palazzo del potere, la cessione
    a un privato, la sede di un partito o peggio ancora lasciarla morire nel degrado e l’indifferenza
    generale.
    Certo Aurelio De Felice, l’artista ternanao che l’ha fondata nel lontano 1961 e di cui nel 2015 si
    festeggiano 100 anni dalla nascita non sarebbe proprio contento di festeggiare in questo modo.
    Ci sarebbe da capire tanto ma solo la storia ci potrà dire quale schifo, tutto italiano è stato messo in
    atto in questa occasione. Rimane il fatto che tutti siamo convinti che una volta messo il piede fuori
    dalla vecchia scuola non rientreremo più. Che i laboratori, vero fiore all’occhiello verrano dismessi
    e anche questo pezzo di storia gloriosa della nostra città se ne andrà in fumo.
    Cancelleranno la scuola, forse, ma non cancelleranno lo spirito che anima i nostri ragazzi che
    nonostante “tanto schifo” stanno combattendo per un ideale. Non cancelleranno con marche da
    bollo e procedimenti insensati la loro voglia di vivere e di non sottostare a soprusi, macchinazioni e
    giochi di potere. Perchè loro sono l’Italia che cambia veramente, sono l’Italia che presto farà fuori
    tutta questa spazzatura. Che non si allea con il potere, che non si piega al ricatto della politica e non
    sarà mai clientela di nessuno.
    Loro, i nostri fantastici ragazzi non hanno un codice a barre stampato sulla schiena, non hanno la
    tessera di nessun partito e non vestono nessun colore. Hanno solo in comune il desiderio di vivere
    nella loro terra, di riappropriarsi dei loro diritti e costruirsi un futuro senza nessun ricatto e
    soprattutto senza ipotecare la loro libertà per un tozzo di pane. E’ per questo che noi li amiamo. E’
    per questo che noi genitori lì sosteniamo e saremo pronti a difenderli anche con le unghie da
    qualsiasi minaccia e ricatto.
    Loro sono i vincitori in tutta questa vicenda, comunque vada.
    Hanno condotto e continueranno ancora a combattere una battaglia che, se anche sembra una goccia
    nel mare è invece la goccia che farà traboccare il vaso.
    E non c’è più grande lezione di quella che hanno potuto ricevere in questi giorni di occupazione
    dove hanno sacrificato giorni di scuola e giorni di vacanze. Perchè hanno imparato con chi NON
    devono avere a che fare.
    Il Comitato Genitori
    del Liceo Artistico Orneore Metelli
    Terni 24 dicembre 2014

    1. Sembra un film senza fine questa storia : non è possibile che nessuno si assuma la responsabilità di raccontare la semplice e doverosa VERITA’.
      Se un edificio non è a norma non lo diventa all’improvviso ma evidentemente per chiare ragioni oggettive che di certo non possono diventare improcastinabili soltanto al 4 ° mese di scuola : a fine del precedente anno scolastico non erano a conoscenza del problema ??
      Il corpo docente sostiene che l’edificio non è idoneo per un numero di studenti superiore a 100 : per quale motivo allora mia figlia vi è stata trasferita dal 3 ° anno in poi assieme a tutti gli studenti che avevano terminato il biennio presso la “piramide” ?? E per quale motivo ci sono stati richiesti contributi “volontari” in realtà chiaramente obbligatori ogni anno ad aprile per il passaggio all’anno successivo giustificadoli come “necessità vitali” per quella sede (la “piramide”) dato che l’amministrazione non aveva soldi per le necessità primarie ?? In ultima analisi vorrei capire come faranno gli studenti a frequentare i laboratori: se rimarranno nella sede attuale dovranno spostarsi. Come ? In quali termini ? Chi li tutelera’ ?
      Insomma, credo sia doveroso chiedere un incontro con la Direzione Didattica ed il Provveditorato agli studi e la partecipazione della Provincia i modo da chiarire definitivamente la questione dando così adeguata spiegazione a genitori e studenti in modo che terminino di esistere misteri ed incomprensioni. Ma perché ciò non è stato previsto ?
      Augusto Censi

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