di M. To.
Sconfitti no, non accettano che si usi questa parola. «Non siamo stati battuti da nessuno – dicono gli studenti del liceo artistico ‘Metelli’ – ma piuttosto siamo stati traditi. E questa, per noi, è la più brutta, ma forse utile, lezione che questa scuola ci abbia dato fino ad oggi».
LA SCUOLA OCCUPATA E LA NUOVA SEDE: LE FOTO
Il tradimento Parole forti, dure. Sopattutto perché pronunciate da ragazzi con le facce pulite, e stanche dopo giorni e notti pasati dentro quella scuola che hanno occupato con il sorriso – spesso, pare, non ricambiato da alcuni isegnanti – e «con un solo – spiegano – chiaro e dichiarato obiettivo: salvare la nostra scuola e garantirci il diritto a studiare bene e in sicurezza, in un plesso che secondo noi merita di essere salvaguardato e che ci permetterebbe quella didattica integrata tra lezioni in classe e attività di laboratorio che è alla base della scelta fatta a noi e dalle nostre famiglie quando abbiamo deciso di frequentare il ‘Metelli’».
Lo spostamento Già, perché la soluzione in arrivo – nella riunione di lunedì mattina in prefettura è stata ufficializzata la decisione – e cioè il trasferimento in quella struttura di periferia che ospita già l’istituto per Geometri «secondo noi rappresenta un fatto grave – dicono gli studenti e molti tra i genitori – perché a nostro avviso è il primo passo che porterà al definitivo abbandono della sede attuale della scuola (per la quale si ipotizzano già i possibili usi futuri; ndr) e ci costringerà, almeno per l’anno scolastico in corso, ad una serie interminabile di trasferimenti che si ripercuoteranno, inevitabilmente, sui risultati che potremo conseguire».
I laboratori Una delle caratteristiche del ‘Metelli’ era rappresentata dal fatto che «alle lezioni teoriche – spiegano gli studenti – potevano seguire immediatamente e spesso addirittura contestualmente (nei laboratori del legno, dei metalli, di arte/ambiente, di ceramica/pittura; ndr) lezioni pratiche che consistevano nella realizzazione manuale di quanto progettato in classe, mentre ora saremo costretti a spostarci, con il servizio di navette che ci dicono verrà istituito, avanti e indietro per la città e solo per passare dall’aula al laboratorio».
Le proposte Loro, pur di restare nella sede attuale, si erano detti «disposti anche a fare i doppi turni, andando a scuola magari di pomeriggio, perché siamo convinti che sarebbe stato possibile, così, aggirare il divieto, vista la normativa antiincendio, relativo alla presenza contemporanea di un numero superiore alle 99 persone in contemporanea. Ma avevamo anche proposto, per cominciare, che fosse ripulita quella autentica discarica nella quale era stato trasformato il piano interrato della scuola e che aumenta, decisamente, il livello di rischio-incendio. Ma non siamo stati ascoltati».
LO SCANTINATO RIDOTTO A DISCARICA: LE FOTO
Non si arrendono Dopo le vacanze – i ragazzi starebbero pensando ad un’altra, clamorosa, forma di protesta: trascorrere la notte di Natale nella ‘loro’ scuola – promettono che la loro battaglia non si fermerà: «Vogliamo vederci chiaro – garantiscono – e con l’appoggio delle nostre famiglie, che hanno compreso e condividono le nostre motivazioni; noi non vogliamo studiare di meno, ma vogliamo studiare meglio, andremo fino in fondo e, se necessario, ci rivolgeremo alle autorità giudiziarie».