di Dan. Bo.
Azioni strutturali e soprattutto coordinate per cercare di ridurre le emissioni delle auto, degli impianti di riscaldamento e delle attività produttive. In un dicembre nero per l’Umbria per quanto riguarda il livello di polveri sottili nell’aria, martedì a palazzo Donini la Regione ha riunito intorno a un tavolo i sindaci di Perugia e Terni, rappresentanti del Comune di Foligno, la presidente Catiuscia Marini, l’assessore regionale all’Ambiente Fernanda Cecchini, i dirigenti regionali degli uffici Sanità e Ambiente Maria Donata Giaimo e Andrea Monsignori e il direttore generale dell’Arpa Walter Ganapini. Un primo incontro per fare il punto della situazione ed esercitare un pressing sui Comuni per «coordinare e uniformare su tutto il territorio regionale le azioni previste dal Piano regionale per la tutela della qualità dell’aria per contenere le emissioni atmosferiche di gas inquinanti».
Obiettivi «Abbiamo convocato gli amministratori delle aree a maggior rischio di inquinamento atmosferico e che in questo periodo di prolungate condizioni meteorologiche sfavorevoli dal presentano valori più elevati di concentrazioni di polveri fini e ossidi di azoto – sottolineano la presidente Marini e l’assessore Cecchini – per condividere le strategie da adottare in tutti i Comuni interessati con l’obiettivo di accelerare l’adozione di azioni strutturali che possano consentire di ridurre le emissioni in tutti i settori: traffico, riscaldamento, attività produttive». Le azioni andranno indirizzate su una serie di obiettivi che riguardano la limitazione dell’uso delle auto private, la promozione dell’uso dei mezzi pubblici, un incremento dell’efficienza energetica dei processi produttivi e la sostituzione dei sistemi di riscaldamento tradizionali con sistemi ad alta efficienza.
METEO, IL 30 ARRIVA LA TRAMONTANA
I valori Insieme a Corciano, Città di Castello e Narni poi la Regione istituirà un tavolo permanente di coordinamento: un tavolo più politico rispetto a quello tecnico che analizza periodicamente i dati. In attesa del vento di tramontana che tra mercoledì e San Silvestro dovrebbe spazzare via lo smog e quindi ripulire l’aria, lunedì è stata un’altra giornata con valori ben oltre la soglia consentita (50 microgrammi di Pm10 per metro cubo), specialmente a Terni: qui le centraline dell’Arpa hanno registrato ben 104 microgrammi a Borgo Rivo, 102 a Carrara e 105 a Le Grazie. A Perugia le cose vanno un po’ meglio: 55 in via Cortonese, 41 a Ponte San Giovanni e 52 a Fontivegge.
Sforamenti Valori alti invece a Spoleto (115) e a Gubbio (68), mentre a Narni scalo i microgrammi per metro cubo erano 60 e a Città di Castello 55. Dati bel al di sotto del limite invece a Orvieto (22), ad Amelia (30) e a Magione (22). Per quanto riguarda il numero di sforamenti giornalieri della soglia, a Perugia si va dai 23 ai 35 a seconda delle centraline, mentre a Terni la situazione è ben peggiore: 59 i giorni in cui i dati erano oltre il limite a Borgo Rivo, 48 a Carrara e ben 66 a Le Grazie. Numeri sui quali interviene l’ex assessore regionale Stefano Vinti, membro di Sinistra Lavoro-Umbria, secondo il quale «l’inquinamento delle nostre città va affrontato con misure di emergenza e con una nuova capacità programmatica e strategica. Nelle città umbre sono necessari ulteriori provvedimenti antismog come il potenziamento delle corse autobus e della Ferrovia Centrale Umbra». Vinti chiede al governo «una consistente detrazione fiscale e prezzi politici per gli abbonamenti al trasporto pubblico nelle città e nei territori, il blocco della privatizzazione delle Ferrovie dello Stato, il potenziamento urgente dei servizi per i pendolari, un piano straordinario per l’acquisto di autobus ecologici e l’ammodernamento delle carrozze dei treni locali».
Inceneritore Mercoledì Cecchini sarà a Roma per partecipare alla riunione urgente con i rappresentanti delle Regioni e dei Comuni convocata dal ministro all’Ambiente Gian Luca Galletti per condividere una strategia di intervento e rafforzare le misure strutturali di contenimento dell’inquinamento atmosferico. Un ministero dell’Ambiente che ha diffuso una seconda bozza del decreto legislativo che attua una delle previsioni del cosiddetto Sblocca Italia, ovvero la realizzazione di nove nuovi inceneritori in Italia, uno dei quali in Umbria. «La nostra regione – dice Cecchini a Umbria24 – non ne ha bisogno, e non ha neanche i numeri: un inceneritore necessiterebbe di circa 150 mila tonnellate all’anno di rifiuti, mentre noi quando raggiungeremo l’obiettivo del 65 per cento di raccolta differenziata, avremo meno di 60 mila tonnellate di indifferenziata. E poi il nostro Piano dei rifiuti prevede la produzione di Css». Cecchini spiega infine che l’11 gennaio porterà in giunta la delibera sui rifiuti annunciata durante la conferenza stampa di fine anno; un atto con cui ci saranno anche misure più stringenti per quei Comuni ben al di sotto della media regionale.
Twitter @DanieleBovi
Interventi? a me pare che neppure scoordinati ci sono questi interventi, qui a Terni nessuno fa o dice nulla e tutti continuano a respirare questi veleni…..