di Marta Rosati

Un intervento di riqualificazione artistica e monumentale ma anche funzionale alla didattica e alla cultura. Questo in sintesi il messaggio che arriva da Narni, dove mercoledì pomeriggio i rappresentanti delle istituzioni hanno inaugurato la nuova vita del complesso di San Domenico. Nuovi spazi che ospiteranno non solo convegni e dibattiti, ma anche spettacoli musicali e lezioni universitarie. «Uno spazio riconsegnato ai cittadini narnesi – ha spiegato il sindaco Francesco De Rebotti – sia dal punto di vista artistico che funzionale». Ambienti che saranno fruiti soprattutto dagli studenti e dal Corpo docenti, il sindaco: «Oggi consegniamo metaforicamente le chiavi di questo posto al magnifico rettore, cari ragazzi abbiate cura di questi spazi ma fateli anche vivere. Il nuovo complesso San Domenico – ha aggiunto – lo dedicheremo alla memoria del nostro concittadino partigiano Ivo Germani».

I lavori e i numeri L’intervento ha riguardato il completamento del progetto avviato alcuni anni fa e già realizzato con la riapertura dell’ex chiesa di San Domenico in piazza XIII Giugno, adibita ad auditorium e dedicata ai servizi per l’università. I lavori dell’ultimo stralcio hanno comportato un investimento di 1 milione e 625mila euro, di cui un milione e 300mila finanziati dalla regione con fondi Por Fesr e 325mila dal Comune, con l’accensione di un mutuo. Il recupero dei locali al primo piano ha previsto anche la riqualificazione delle aree esterne con la realizzazione di uno spazio pubblico.

La presidente Marini All’evento hanno preso parte, oltre al primo cittadino De Rebotti, il sottosegretario agli Interni, Giampiero Bocci, la presidente della Regione Umbria, Catiuscia Marini e il rettore dell’Università di Perugia, Franco Moriconi. «Un percorso – ha spiegato la Marini – portato avanti da Regione e Comune di Narni per un intervento di grande valore storico, artistico e monumentale. Si tratta di un lavoro di riqualificazione di un complesso monumentale, centrale nella storia della città. Inoltre c’è anche il discorso della rifunzionalizzazione del servizio del corso di laurea, che consente di avere una dotazione tecnica e di supporto alla didattica di primo ordine. Così manteniamo gli impegni assunti sia su terni che su Narni per quanto riguarda proprio il polo universitario. E su questo fronte Narni vince anche una scommessa: tra le città del decentramento è stata quella più capace di mantenere offerta degli studi e gli studenti, creando anche una rete che si è messa ad accogliere gli studenti. Una rete fatta di privati ed istituzioni. Una squadra dunque che ha consentito un grande risultato. Chi pensò questa Casa del Popolo sarebbe orgoglioso di voi – ha detto la presidente agli universitari – sfruttate al meglio le opportunità». Il rettore: «Sono davvero soddisfatto dei lavori, tre anni fa visitai Narni per la prima volta e me ne innamorai subito, mi trasmette serenità, ci abiterei. In queste stanze parlai con i rappresentanti degli studenti e un triennio dopo mi ritrovo con spazi rinnovati e un corso di laurea in più, perfettamente in linea con i piani del mandato».

Il corso di laurea Dopo aver ringraziato l’amministrazione comunale per aver portato a termine i lavori nei giusti tempi che hanno permesso di accedere ad una premialità per l’assegnazione dei nuovi fondi, la presidente Marini ha evidenziato che si tratta «di un intervento importante per la città di Narni e per tutta l’Umbria soprattutto dopo gli eventi sismici che hanno danneggiato parte dei beni artistici e monumentali dell’Umbria». Grande soddisfazione da parte delle istituzioni per il corso di laurea magistrale recentemente messo a disposizione dall’ateneo. Il sottosegretario agli Interni Giampiero Bocci: «Quello che inauguriamo oggi è la dimostrazione che in Italia ci sono realtà che sanno come investire le risorse e capaci di instaurare rapporti sinergici che portano buoni frutti». Il prefetto Angela Pagliuca: «Non avrei potuto festeggiare il mio compleanno in atmosfera migliore. Sono davvero entusiasta della capacità di questo territorio di investire sul capitale umano».

Il sindaco «I cittadini narnesi – ha spiegato De Rebotti – riacquistano così un pezzo di patrimonio quasi finito nel dimenticatoio. La struttura è recuperata come auditorium, come sede per convegni e soprattutto per l’attività universitaria, in particolare per il corso specialistico. Potrà ospitare lezioni, convegni, concerti, con 209 posti a sedere in auditorium e altrettanti nelle altre tre sale. Si tratta in sostanza di un polo unico per assistere a diversi tipi di eventi, con garanzie di accesso per i diversamente abili». Al taglio del nastro hanno partecipato tantissimi giovani pronti a vivere quelle stanze, spint anche dall’entusiasmo della loro coordinatrice di corso la prof Federici. Presenti, tra gli altri, l’assessore regionale Giuseppe Chianella e i consiglieri Andrea Liberati (M5s) e Raffaele Nevi (Fi) oltre alla giunta narnese.

@martarosati28

 

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