Torna la Marcia per la pace Perugia-Assisi, dopo l’edizione straordinaria in notturna organizzata per lo scorso 24 febbraio in occasione dell’anniversario dell’invasione russa in Ucraina. Si marcerà il 21 maggio con partenza da borgo XX giugno e arrivo alla Rocca di Assisi. L’evento di quest’anno sarà interamente dedicato ai giovani.
Marcia per il futuro Una marcia, quella di quest’anno, incentrata sul futuro, sulle nuove generazioni e sul pianeta. «Il mondo ha bisogno di giovani artigiani, costruttori di pace» si legge nel comunicato stampa del comitato promotore dell’evento. Giovani con energie nuove, positive, creative, capaci di resistere alla violenza e alla guerra dilagante. Una marcia per i giovani immersi nella realtà, ma capaci di sognare e desiderare una vita migliore. «Giovani competenti, preparati a lavorare con un futuro in rapido cambiamento. Generativi, impegnati ad affrontare le sfide contemporanee con passione e creatività. Giovani che si prendono cura della loro vita, ma anche degli altri e del pianeta».
Assemblea in cammino Per l’edizione 2023, sono attesi migliaia di ragazzi e bambini con i loro insegnanti. Un centinaio di scuole provenienti da ogni parte d’Italia, infatti, hanno già confermato la loro adesione. Insieme a loro, marceranno migliaia di cittadini e amministratori locali, giovani universitari, del servizio civile, educatori e famiglie che credono nell’investire sui giovani e sulla loro formazione.
Investire nel futuro Flavio Lotti, coordinatore nazionale della Tavola della Pace, sottolinea la necessità di «investire sul serio e con determinazione sui nostri giovani, perché purtroppo li stiamo maltrattando. Abbiamo bisogno di dare a loro la possibilità di ricostruire una speranza, una fiducia in un futuro pieno di sfide, carico di tensioni, preoccupazioni, incertezze. Ma che è un loro diritto. Un diritto dei giovani che non può essere distrutto dal nostro pessimismo, dal nostro catastrofismo di adulti. Né può essere affidato a quel che sarà, all’evoluzione imprevedibile degli eventi».
Costruttori di pace L’idea di coinvolgere le scuole è partita ad agosto 2022, quando il comitato organizzatore della Marcia ha proposto «di lavorare ad un programma teso a sviluppare l’educazione alla pace e alla cura, alla formazione dei giovani come persone capaci di ripudiare la guerra e di costruire la pace, di farsi ‘costruttori di pace’». La marcia sarà pertanto un’occasione di restituzione del lavoro fatto in classe. L’obiettivo della marcia si riflettere nello slogan, «Trasformiamo il futuro». «L’ambizione è quella di aiutare i nostri ragazzi ad aprire gli occhi sulle sfide, ma anche attrezzarli per poterle affrontare e per poter cambiare questo futuro che al momento sembra abbastanza chiuso e fosco. Quindi metteremo al centro la realizzazione di un grande laboratorio di futuro» dice il coordinatore.
Progetto a lungo termine Oltre a mostrare i risultati del lavoro di quest’anno, gli studenti e le studentesse daranno avvio a quello dell’anno prossimo, in vista del Summit for the future, organizzato dalle Nazioni unite per il 2024. «Una grande sfida per l’umanità intera perché con quello che sta succedendo c’è bisogno di cambiamenti profondi che sono tutt’altro che facili» commenta Lotti. Una marcia, questa, che si svolge ancora una volta in un contesto di guerra. Oggi, secondo Lotti, viviamo «in una realtà in cui le guerre, a partire da quella in Ucraina, si fanno ogni giorno più atroci e più minacciose. Quindi manderemo il nostro appello anche alla politica, alle istituzioni, affinché si impegnino per fermarla. Sapendo che se non la fermiamo rischiamo davvero di esserne travolti».
Percorsi educativi alla pace «Nel corso dell’anno – racconta Lotti – le scuole hanno lavorato non solo sulla marcia. Lo slogan che ha guidato questo programma si chiama “Per la Pace con la cura”, il doppio slogan che ha guidato i percorsi educativi realizzati. Stiamo parlando di istituti che vanno dalla scuola dell’infanzia fino alle superiori, presenti in tutte le regioni italiane. I percorsi fatti hanno avuto due tappe particolarmente importanti: l’incontro con Papa Francesco del 28 novembre con seimila studenti e insegnanti, e la Giornata della cura, il 1 marzo con 142 scuole di 19 regioni e oltre 80 mila studenti coinvolti. A questo, si aggiunge il lavoro che stiamo portando avanti nelle 138 scuole che hanno adottato il “Quaderno degli esercizi di pace”. Uno strumento didattico per insegnare e imparare a fare la pace, partendo da noi, partendo dalla scuola».
Numeri e partecipazione A oggi i numeri si aggirano tra i 5 e i 10 mila studenti partecipanti. «Sappiamo che da Olbia si stanno organizzando per venire in più di 200 – aggiunge Lotti – da Palermo sono 150. Da Catania sono altri 100, e persino dalla Puglia. Cito questi posti più lontani – spiega – da dove bisogna muoversi in nave o in aereo. Poi ci sono i pulman. Ovviamente, ognuna di queste azioni implica il coinvolgimento di tantissime persone, quindi penso sarà un evento significativo, pur nei limiti delle energie di cui disponiamo. E sono le scuole come istituzioni che stanno organizzando la partecipazione, quindi – evidenzia – quelle giornate saranno giornate di scuola, di attività didattica. Non è una gita. Molte scuole – conclude Lotti – arriveranno anche nei giorni precedenti, già adesso sappiamo che circa 2.000/2.500 verranno già dal venerdì».