Un negozio Ikea

San Martino in Campo e Santa Maria Rossa vogliono l’Ikea. E’ il consigliere comunale del Pd Alvaro Mirabassi a chiedere che il Comune prenda atto della volontà del territorio e stringa i tempi con l’azienda svedese ponendosi come unico interlocutore. Lo fa attraverso un’interrogazione rivolta al sindaco Andrea Romizi, anche alla luce di voci di proposte alternative, in particolare nel comune di Coriciano. «L’apertura di un punto Ikea a Perugia – spiega – rappresenta una grande opportunità per il nostro territorio; l’impatto economico sul capoluogo, l’impegno della azienda svedese nella raccolta differenziata e il suo progetto di mobilità alternativa rendono il progetto Ikea irrinunciabile sotto molti aspetti. La ricaduta economica sul Comune di Perugia, in particolare San Martino in Campo, e zone confinanti, individuabili nei Comuni di Torgiano e Deruta, sarebbe alquanto rilevanti, senza considerare l’eventuale miglioramento della viabilità di cui si avvantaggerebbero anche le altre aziende che vi gravitano».

Assemblea L’interrogazione di Mirabassi fa seguito a un’assemblea che si è tenuta nei giorni scorsi. «Tutte le associazioni del territorio di seguito elencate – afferma Mirabassi – hanno espresso il loro incondizionato favore e sono pronte a sostenere con ogni mezzo la causa “Ikea a San Martino in Campo”: Pro Loco S.Martino in Campo, Centro socio culturale “Il Gabbiano”, Club “La Dolce Arte”, Associazione culturale “La Casina”, Associazione sportiva Vis Nuova Alba, A.S.D. Festa dei Rioni, Gruppo ciclistico “San Martino in Campo”, Bocciofila San Martino in Campo, Ginnastica artistica San Martino in Campo, “Aquilon” Vivere La Danza».

Il posto migliore Per Mirabassi «l’apertura di un nuovo “store”, il primo dell’azienda in Umbria, porterebbe un notevole ritorno dei livelli occupazionali, non solo per quanto riguarda posti di lavoro, ma anche e soprattutto per l’indotto che gravita attorno ad esso. Un’ occasione irrinunciabile, per Perugia e per tutta un’area, San Martino in Campo e Santa Maria Rossa, che è stata nel corso degli anni lasciata ai margini degli investimenti e dei piani di rilancio proprio perché futura sede di un così notevole insediamento commerciale». L’area, secondo il consigliere «è, e resta, la migliore soluzione che il Comune di Perugia può offrire all’insediamento visti, tra l’altro, la vicinanza con la E45, la precedente individuazione nella zona di terreni adatti e la prossimità della rete ferroviaria la cui presenza avvalora ulteriormente la scelta e permette di attuare i protocolli di eco-sostenibilità e di promozione della mobilità alternativa tipici della multinazionale».

Impegno del Comune Quindi, alla luce di tutto ciò, Mirabassi chiede che «il Comune si impegni nella sua difesa, ponendosi come primo, ed ufficialmente unico, interlocutore degli svedesi, non lasciando ad altri questo ruolo», anche perché «il procedimento per il rilascio delle concessioni è stato già avviato e sarebbe, oltre che improduttivo iniziarne uno ex novo (richiederebbe circa due anni), dannoso per il reiterato segnale di incertezza trasmesso all’esterno».

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