La vicenda della chiusura degli uffici postali, che sta riguardando 33 fra comuni e frazioni in tutta l’Umbria, ha una svolta positiva con Porchiano del Monte, frazione di Amelia in provincia di Terni, e un annuncio di battaglia serrata per Sant’Egidio, località in provincia di Perugia. Se a Porchiano del Monte il sindaco Riccardo Maraga parla di «Risultato a tutela dei cittadini», a Sant’Egidio l’Arci si prepara a una crociata dura e a una raccolta firme durante il periodo della sagra della torta al testo.
IL PIANO: I 33 UFFICI CHE CHIUDONO
Porchiano del Monte «Sono soddisfatto del risultato ottenuto grazie al supporto dei cittadini, del presidente dell’Anci Francesco de Rebotti e dell’assessore comunale Luciano Renzi»: sono queste le parole del sindaco di Amelia a proposito della decisione di Poste Italiane di non chiudere più l’ufficio postale di Porchiano del Monte. «L’ufficio – ricorda Maraga – avrebbe dovuto chiudere ad aprile, ma ci siamo battuti sin dall’inizio per difenderlo adducendo motivazioni oggettive, come la distanza della frazione da altri uffici postali, le difficoltà di spostamento, l’età anziana della popolazione, il fatto che l’immobile in cui si trova l’ufficio venne realizzato dal Comune e dal Dominio collettivo appositamente per Poste Italiane ed in base alle indicazioni dell’azienda”. L’ufficio subirà solo una riduzione di orario rimanendo aperto lunedì, mercoledì e venerdì dalle 8.20 alle 13.45. «Poste Italiane – conclude il sindaco – deve necessariamente fare i conti con criteri di efficienza ed economicità nella gestione ma occorre comunque bilanciare tali esigenze con la garanzia del servizio postale ai cittadini che risiedono in zone marginali e meno popolate».
CHIUSURE E RAZIONALIZZAZIONI: LA MAPPA INTERATTIVA
Sant’Egidio Per la località perugina è invece l’Arci Sant’Egidio a farsi sentire, chiamando l’amministrazione regionale e quella comunale a svolgere tutte le iniziative idonee a impedire il disegno di Poste Italiane, senza escludere il ricorso al Tar. La prima mossa, all’atto pratico, è una raccolta di firme contro la soppressione dell’ufficio postale nell’ambito della sagra della torta al testo, che si svolgerà nella località arnate dal 31 luglio al 9 agosto. L’associazione fa sapere che sta valutando anche ulteriori percorsi per contrastare l’ipotesi di chiusura e invita i cittadini a respingere con forza l’ennesimo tentativo di Poste Italiane «ad una scelta – dicono – che impoverirebbe ulteriormente il territorio». A sostegno della battaglia contro la chiusura dell’ufficio, Arci porta la «mancata compensazione di opere e servizi nel territorio a fronte della realizzazione di una grande opera come quella dell’Aeroporto Sant’Egidio (ora di S.Francesco d’Assisi), una norma – spiegano – prevista dallo Stato, che al fine di favorire la costruzione del consenso sulla localizzazione e realizzazione delle grandi opere, ha spesso ritenuto opportuno procedere compensando economicamente i disagi delle popolazioni interessate dalla realizzazione delle infrastrutture con finalità di interesse pubblico. Un forte richiamo, da parte nostra – aggiungono – va al Comune di Perugia e la Regione dell’Umbria, volto a farsi carico della redistribuzione dei ‘vantaggi’ e compensare gli ‘svantaggi’ generati dalla riqualificazione dell’Aeroporto Internazionale dell’Umbria, che noi tra l’altro condividiamo. È anche in questo contesto più generale – conclude Arci Sant’Egidio – che va letta la scellerata ipotesi di soppressione dell’ufficio Postale di Sant’Egidio che noi scongiuriamo».