All’indomani dell’audizione in seconda commissione regionale, il tema amianto tiene banco nel dibattito politico e sindacale. Il Comune di Montefranco ha in tal senso messo in campo un’azione concreta: il sindaco Rachele Taccalozzi ha infatti varato la rimozione del materiale sul territorio, ricordando quali siano i nuovi incentivi: Nella legge – ha detto la prima cittadina del borgo in Valnerina  – sono previsti incentivi per premiare i comportamenti virtuosi di consumatori, produttori e istituzioni. I bonus previsti per chi smaltisce l’amianto si configurano sotto forma di detrazioni fiscali che consentono di ammortizzare il 50% della spesa sostenuta in dieci rate annuali entro un tetto massimo di 96mila euro. Tra le agevolazioni – spiega il sindaco – ci sono le spese di progettazione, le prestazioni professionali, quelle per la messa a norma dell’intervento e dello smaltimento. Altra importante novità approvata dalla commissione ambientale del Senato è il credito di imposta del 50% delle spese sostenute nel 2016 per interventi di bonifica anche su beni e strutture produttive».

Gianluca Rossi Sulla questione, confidando nell’iter intrapreso lunedì, si era espresso anche il senatore del Pd Gianluca Rossi: «Deve essere definitivamente chiarita – aveva detto prima ancora che l’audizione a palazzo Cesaroni avesse inizio – la vicenda relativa ai lavoratori di Ast amianto-esposti: si sostiene che, al tempo della vertenza il Ministro Poletti avesse già firmato un’intesa che avrebbe riconosciuto il prepensionamento per 300 dipendenti. L’accordo sarebbe stato poi disatteso per dare corpo al ‘piano industriale Morselli’, le cui conseguenze sono note a tutti. Si svisceri con precisione chirurgica ogni singolo dettaglio, senza lasciare più spazio a ulteriori dubbi, che finirebbero per animare nuove aspettative. È importante  – aveva sottolineato  il senatore – stabilire univocamente quali prospettive ci sono realmente e cosa è accaduto al Ministero dello Sviluppo economico».

Le organizzazioni sindacali Puntuale il commento delle organizzazioni sindacali: Cgil, Cisl e Uil hanno inteso ribadire il loro impegno per migliorare le condizioni delle maestranze nei luoghi di lavoro. «Riteniamo essenziale – hanno detto le tre sigle – una verifica per quanto riguarda le problematiche inerenti all’amianto da parte degli organismi competenti; ovviamente, come in passato porremo in essere ogni azione nelle sedi opportune, per ottenere in presenza dei presupposti provvedimenti in grado di supportare i lavoratori interessati . Del resto – concludono – gli uffici vertenze delle nostre organizzazioni sindacali stanno svolgendo attività di tutela sia per quanto riguarda gli aspetti contributivi, sia per quanto riguarda le azioni risarcitorie per malattie professionali conseguenti all’esposizione all’amianto».

La denuncia della Rsu Fiom di Ast Dallo stabilimento Thyssen di viale Brin, ad esprimersi sul tema è la Rsu Fiom-Cgil di Ast: «Tutte le azioni sindacali svolte in questi anni, affinché l’Azienda si adoperasse ad investire dove serviva e più in generale a migliorare le condizioni ambientali e di lavoro, sono state utili e indispensabili ma ad oggi l’azienda presenta delle gravi carenze rispetto ai problemi che solleviamo anche come commissione Sicurezza. Mancano le dotazioni base (guanti, tute, occhiali) e permangono problemi di condizioni ambientali (sistema aspirazione scriccatura in SdF, impianto Deref nei pressi Acc). L’azienda ritarda a rispondere a richieste specifiche per affrontare i problemi di reparto. Come Rsu Fiom, alla luce dei recenti fatti che hanno visto coinvolta anche la cittadinanza con la nuvola di polvere alzatasi la settimana scorsa, abbiamo richiesto ad Ast zienda un sopralluogo urgente in discarica per verificarne i livelli di sicurezza, il rispetto delle procedure di lavoro e le condizioni della stessa».

Acciaieria Terni Rispetto al tema amianto: «Durante la Vertenza Ast – raccontano dalla Rsu Fiom – non è mai emersa la volontà governativa di affrontare la questione. Come organizzazione sindacale saremmo stati d’accordo ad ogni proposta che potesse portarci ad una risoluzione diversa della vertenza stessa e di un percorso inclusivo rispetto all’esposizione. Rispetto alle azioni da fare ribadiamo il sostegno alle istituzioni preposte al controllo e alla verifica della presenza di amianto. Continueremo ad affrontate tutte le criticità rispetto allo smaltimento del materiale interno allo Stabilimento, non ultimo assistendo tutti i lavoratori che lo richiedano tramite i nostri uffici competenti».

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