di D.B.
Sono stati approvati nel pomeriggio di martedì la Legge di stabilità 2026 e il bilancio di previsione 2026-2028 della Regione. Al termine della lunga seduta prenatalizia l’atto ha ricevuto il via libera della sola maggioranza. Per il resto, come da tradizione è andato in scena lo scontro fra visioni agli antipodi. In Aula la presidente Stefania Proietti ha definito l’atto «le fondamenta» dell’Umbria, in un contesto segnato da incertezze internazionali e da una manovra nazionale giudicata complessa. La priorità indicata è la messa in sicurezza della sanità, con l’avvio di un nuovo piano socio-sanitario annunciato come partecipato, e con scelte che la giunta considera «difficili ma necessarie».
La maggioranza Per la maggioranza, il relatore Francesco Filipponi (Pd) ha parlato di bilancio «di discontinuità» da circa 4,5 miliardi, con cofinanziamento dei fondi europei e interventi su welfare e servizi: raddoppio di risorse per la disabilità, nuove misure per il diritto all’abitare con 20 milioni, fondi per trasporto pubblico e gara Tpl nel triennio senza aumenti tariffari, 6 milioni per la manutenzione delle strade e 9 milioni per l’aeroporto. L’assessore Tommaso Bori ha rivendicato lo sblocco dei programmi europei e un pacchetto di risorse tra sociale, imprese e agricoltura, oltre alla copertura del disavanzo sanitario e al rafforzamento delle prestazioni aggiuntive.
Le opposizioni Dure le opposizioni. Donatella Tesei (Lega) ha annunciato «ferma opposizione» denunciando un bilancio «senza prospettiva», basato su risorse e bandi ereditati, e contestando l’aumento delle tasse per 184 milioni, ritenuto non necessario. Paola Agabiti (FdI) ha parlato di «libro dei sogni» e di aggravio fiscale che non porterebbe un reale miglioramento dei servizi, chiedendo scelte più rapide e riforme strutturali.
Gli emendamenti Prima del voto finale sono stati respinti 10 emendamenti presentati dalla minoranza, sette collegati alla legge di stabilità e tre al bilancio. Tra le proposte bocciate figuravano la riduzione delle aliquote Irpef per il 2026-2027, un finanziamento sanitario aggiuntivo per ridurre le liste d’attesa, un’indennità extra per gli infermieri in pronto soccorso, misure su comunità terapeutiche e strutture residenziali accreditate, oltre a interventi a sostegno del Terzo settore e un’integrazione del contributo al Centro studi giuridici e politici. Respinti anche gli emendamenti che chiedevano un milione in più per la sicurezza urbana e due riallocazioni di spesa: 25mila euro dalle relazioni internazionali al turismo e 70mila euro dai servizi istituzionali alla tutela dei beni culturali e alle manifestazioni storiche.
Gli odg Esaminati inoltre quattro ordini del giorno collegati alla manovra. Approvato, con l’astensione della minoranza, l’atto proposto dal Pd per reperire ulteriori risorse sull’emergenza idrica e ambientale del lago Trasimeno e sostenere un piano pluriennale di interventi. Rinvio in commissione per approfondimenti, invece, per l’ordine del giorno della minoranza che chiedeva risorse ai Comuni di Giano dell’Umbria e Trevi dopo gli eventi alluvionali di settembre. Via libera all’unanimità, dopo la sottoscrizione anche della maggioranza, all’ordine del giorno sulle misure di sostegno ai negozi di vicinato nelle aree interne e alle botteghe artigiane. Bocciato, invece, l’atto della minoranza su natalità e famiglia, sul quale la maggioranza aveva chiesto il rinvio.
In Aula Nel dibattito, i gruppi di opposizione hanno insistito sul tema della pressione fiscale e sulla mancanza, a loro giudizio, di riforme strutturali e di risposte adeguate su sanità, liste d’attesa e sostegno alle imprese. La maggioranza ha rivendicato l’impianto del bilancio come scelta di tenuta dei servizi e di programmazione, con particolare attenzione a welfare, trasporto pubblico e impiego delle risorse europee. Gli assessori intervenuti hanno difeso le linee della manovra sui diversi settori, mentre la presidente Stefania Proietti ha confermato l’impostazione già illustrata in Aula: un bilancio definito come base di stabilità, con priorità alla sanità e all’avvio del piano socio-sanitario, alla prevenzione e al rafforzamento di politiche sociali e investimenti, in un quadro nazionale e internazionale indicato come complesso.
