Rispetto come essere umano ed equità, meglio se tutti i giorni e non solo l’8 marzo. Concordano donne e ragazze di fronte alle telecamere di Umbria24, sul fatto che la Giornata internazionale della donna dovrebbe essere un momento per parlare di temi importanti, al di là della mimosa: «violenza di genere, diseguaglianze lavorative e rispetto per tutte le persone». Il rischio è che si scada nella ricorrenza istituzionale «quasi obbligata» dice Ambrogio Santambrogio, professore di Sociologia del dipartimento di Scienze politiche dell’Università di Perugia, o «commerciale» secondo le nuove generazioni che avvertono: «Siamo nel 2023, non siate bigotti». Servizio di Elle Biscarini e Giorgia Olivieri – VAI ALL’ARTICOLO