Le dinamiche di quanto accaduto in quella casa di Tuoro sul Trasimeno, sono scritte in alcuni bigliettini che l’uomo ha lasciato in casa, prima di impiccarsi. E’ quanto emerge il giorno dopo il ritrovamento dei due corpi di Francesca Giornelli e Lamberto Roscini, di 59 anni e 67 anni.
La cronaca Intorno alle ore 19 di martedì, un uomo nel fare rientro a casa, in via Sette Martiri, si imbatte con la drammatica immagine di un uomo impiccato. Lo riconosce, è il suo vicino di casa e allerta subito le forze dell’ordine. Quando queste sono sul posto e constatano quanto segnalato poco prima, raggiungono l’appartamento dell’uomo, dove trovano ancora le chiavi fuori dal portone, anche se chiuso. Aprono l’appartamento e, in camera da letto, sotto un lenzuolo bianco, c’è il corpo senza vita della compagna. Francesca Giornelli, aveva lo stesso nome del padre, Franco Giornelli, il noto regista attore, conosciuto per aver recitato in Tiffany memorandum (1967) diretto da Sergio Grieco, La battaglia del Sinai (1969) diretto da Maurizio Lucidi ed aver interpretato, diretto e sceneggiato Il matto (1980), nato a Perugia nel 1931.
I bigliettini Poi, alcuni bigliettini manoscritti. Dai quali si deduce che a termine di una feroce lite, l’uomo avrebbe ammazzato la donna soffocandola. Probabilmente anche a causa dell’abuso di alcol da parte della donna. Insomma l’uomo dopo il delitto, avrebbe ricoperto il corpo della compagna con un lenzuolo, scritto i biglietti, per poi chiudere dietro a se la porta di quell’appartamento avendo cura di lasciare le chiavi all’esterno, e andare nel cortile dove si è impiccato. Quanto raccolto dagli inquirenti, in queste prime ore di indagini, sembra confermare il quadro appena descritto. La Procura, al momento, esclude segni che lascino pensare alla presenza di terze persone coinvolte. Sulle salme è stata disposta l’autopsia e diversi oggetti, tra cui i foglietti e i cellulari sono stati sequestrati.