di Anna Sanità
È di Campello sul Clitunno l’umbro più veloce di tutti i tempi. Classe 2003, Junior Tardioli è già un talento della velocità italiana: «Mi ha scoperto Leonardo Carducci circa tre anni fa dopo una gara scolastica, ma ci ha messo un po’ per convincermi a intraprendere l’atletica», ha raccontato il giovane a Umbria24, che invece tra i velocisti più promettenti del paese è arrivato rapidamente.
Junior Tardioli l’umbro più veloce di tutti i tempi Junior Tardioli, infatti, durante la stagione indoor è stato protagonista di un exploit e si è messo quindi in grande evidenza, dopodiché agli inizi di maggio è arrivata la stagione outdoor che già lo ha portato a sfiorare il record italiano under 23 nei 150 metri. Ma è stato durante i campionati regionali che Tardioli ha dato il meglio di sé, conquistando il pass per gli Europei under 23 e battendo i record nei 100 e 200 metri stabiliti nel 1992 da Alessandro De Micheli, diventando così l’umbro più veloce di tutti i tempi. «Prima di una corsa sono tranquillo, cerco solo di caricarmi e se c’è qualcuno di forte in gara cerco di motivarmi immaginando di batterlo battere», ha rivelato Tardioli, aggiungendo: «Quando sto per arrivare al traguardo, invece, mi ripeto di continuare a spingere fino alla fine, mentre la prima cosa che faccio una volta arrivato è vedere il tempo segnato per capire come è andata la gara».
Prossimi impegni Per Tardioli, comunque, si preannuncia una stagione ad alto livello, a cominciare dai campionati italiani under 23 in programma a giugno, che l’atleta umbro reputa molto importanti: «Vorrei vincere il titolo italiano perché è un po’ una chiave che apre tutto ed è il principale obiettivo che mi pongo quest’anno. Poi a luglio – prosegue – ci saranno i campionati europei under 23 in Finlandia dopodiché si vedrà il da farsi. Per il resto – prosegue – ho solo intenzione di divertirmi e fare esperienza».
«Con l’atletica ho messo la testa a posto» Il campellino frequenta l’Istituto tecnico tecnologico di Foligno, «perché – racconta – ho perso un po’ di anni in precedenza, ma da quando ho iniziato atletica ho messo la testa a posto». Quella di Junior Tardioli è certamente una bella avventura sportiva, che promette qualche altra soddisfazione. Che l’atletica italiana segua con attenzione il ventenne umbro è confermato anche dal fatto che due settimane fa Junior ha avuto l’occasione di allenarsi a Roma con Marcell Jacobs, il campione olimpico dei cento metri, e con il suo staff. «È stato bello ed emozionante, anche lui mi ha dato qualche consiglio», ha confessato Tardioli, spiegando: «Guardando Jacobs ho cercato di riprodurre i suoi movimenti e la sua tecnica e mi è servito molto».
Famiglia, team e preparazione Ad avere un ruolo importante nel percorso sportivo di Junior, che si allena a Foligno nell’Asd Educare con il movimento, è il suo allenatore Leonardo Carducci, «colui – dice l’atleta – che mi conosce più di chiunque altro». Poi però aggiunge come allo stesso modo sia importante il sostegno del resto del suo staff e cioè di Loredana Cimarelli, che lo segue sulla parte tecnica, e di Gianfranco Palini, che si occupa della palestra e del potenziamento della muscolatura: «Il gruppo è fondamentale, mi fido molto delle persone che mi seguono e ciò influisce positivamente». Junior si allena sei volte alla settimana con allenamenti che variano molto, il programma, infatti, non è fisso, ma lo decidono i suoi tre allenatori di volta in volta. Presenza altrettanto significativa è quella di tutti i suoi familiari: «Loro mi seguono, sono molto contenti e per me la loro vicinanza è davvero importante».
«Sogno le olimpiadi» Junior sostiene, inoltre, come in questo sport la parte psicologica rappresenti «senza esagerare – dice – circa l’80 per cento della prestazione. Io ricordo che all’inizio in gara avevo paura e ansia, non correvo sciolto e non facevo tempi buoni. Invece, da quando ho iniziato a essere più tranquillo, grazie anche al percorso con un mental coach, è cambiato tutto. Penso che sia importante il fisico, ma la testa lo è altrettanto, se non di più, soprattutto a certi livelli». I sacrifici e la passione sono condizioni essenziali affinché l’avventura sportiva si trasformi in favola: «In futuro spero di stare con i più grandi, i più forti al mondo, voglio correre contro di loro. Voglio essere in posizioni come quelle di Jacobs o Tortu, andare agli Europei, ai Mondiali, alle Olimpiadi e avere una carriera come la loro».