Elrxioni

di M. To. e Fra. Man.

Che siano ‘formali’ o ‘casual’, le iniziative elettorali sono già entrate nel vivo. Che più vivo non si può. Si passa delle forme più tradizionali a quelle decisamente estemporanee – i social network danno una grossa mano – passando per le forme più svariate. Sel, per esempio, ha scelto di restare sul classico.

Percorso comune La lista, ricorda Luciano Zara, segretario comunale di Sel, «è il frutto di un percorso, dell’incontro fra Sel, l’associazione Berlinguer, con cui abbiamo avviato un rapporto già dalle elezioni politiche del 2013, e l’associazione Sinistra per Terni, nata dopo che Rifondazione comunista ha deciso di correre da sola alle prossime amministrative».

Il programma Quello che si vuole è «dare continuità a quanto l’amministrazione ha fatto di buono in questi anni (non a caso ci sono due assessori uscenti, Simone Guerra e Silvano Ricci, uscito da Rifondazione comunista; ndr), puntando su lavoro, difesa e rilancio dell’assetto industriale e manufatturiero, rendendolo sempre più compatibile con la tutela dell’ambiente e della salute».

La qualità della vita Per farlo occorre «uno sviluppo urbano che tenda ad un consumo di suolo pari a zero, con una riqualificazione dell’esistente – appartamenti sfitti e capannoni industriali – anche in senso energetico. Per costruire una migliore qualità della vita servono inoltre un nuovo piano della mobilità, la piena attuazione della delibera ‘rifiuti zero’ e il completamento della ‘città dei diritti’: dopo la casa delle donne, il centro antiviolenza e la consulta per l’integrazione, puntiamo sulla nascita dei registri delle unioni civili e del testamento biologico».

Guardalben Il candidato a sindaco della lista ‘La buona città – Scelta civica per l’Italia’, Dario Guardalben, ha scelto una formula ‘ibrida’: incontro nel comitato elettorale, squadra schierata, ma atmosfera informale e spazio ai contenuti: «Noi abbiamo la determinazione di chi vuole cambiare le cose – ha esordito – senza usare frasi o dar vita ad iniziative folkloristiche. E senza mettere in lista gli scarti della vecchia politica».

Alternativi a tutti Perché, ha spiegato, «noi siamo ‘altro’ rispetto ai due poli che fingono di fronteggiarsi, ma sono già pronti a fare accordi in futuro, perché la garanzia di lunga vita a Di Girolamo l’ha data proprio il centro destra, con la scelta suicida della frammentazione». Ma, dice il candidato a sindaco, «noi siamo ‘altro’ anche rispetto al M5S, perché tanto loro parlano alla ‘pancia’ dell’elettorato, tanto noi ci rivolgiamo alla sua ‘testa’, parlando di metodo e di concretezza».

L’affondo Quello che Guardalben imputa all’amministrazione uscente è «lo sfascio provocato e la stasi successiva. Un cimitero delle idee dove l’unica cosa a trionfare è la mediocrità ed ecco perché si deve fare di tutto per evitare un Di Girolamo-bis, che significherebbe il declino totale della città».

Testimonial Il 16 maggio, annuncia Guardalben, «a portare il suo sostegno alla nostra iniziativa, sarà a Terni il ministro e segretario nazionale di Scelta civica, Stefania Giannini; che sarà preceduta, il 9 maggio, dalla campionessa di scherma e grande amica della nostra città, Valentina Vezzali».

Todini A scegliere un ambiente decisamente meno formale è stato, invece, il candidato a sindaco de ‘Il cammello’, Franco Todini, che ha raccolto i suoi in un locale notturno – ma in un orario decisamente morigerato, le 21 – per ribadire un concetto forte: «Non accetterò – ha detto Todini – nessun compromesso con gli altri candidati, come per altro ho già dimostrato di saper fare quando non mi sono piegato di fronte a richieste, che ritenevo inopportune, fattemi da chi ha poi deciso di intraprendere altre strade».

Gli oligarchi La città, secondo Franco Todini «è in mano ad una serie di oligarchi degni della vecchia Unione Sovietica, che hanno fatto sì che fosse lo spirito di rassegnazione a prevalere ed è contro questo che noi combatteremo a colpi di programmi e di idee». Perché «la mia storia personale è lì a testimoniare che quando ho assunto degli impegni li ho sempre mantenuti fino in fondo, ottenendo sempre risultati di rilievo»

Rischio consociativismo Anche secondo Todini «centro sinistra e centro destra sono già pronti ad accordarsi per spartirsi il potere e la presenza del M5S, paradossalmente quanto involontariamente, rischia di favorire questo processo, perché la paura potrebbe far sì che i due blocchi vadano alla ricerca di compromessi pur di restare aggrappati a quelle posizioni che non intendono abbandonare».

Crisi di valori La città, secondo il candidato a sindaco, «deve essere risvegliata, attraverso un intenso programma di sensibilizzazione, dal torpore al quale questi oligarchi l’hanno costretta, facendole perdere di vista quelli che sono i valori più importanti. Quegli stessi personaggi che, ora, appellandosi ad un non meglio identificato ‘voto utile’, vogliono solo salvaguarda sé stessi e i loro interessi».

Melasecche E poi c’è stato il fuori programma. Nato da uno scambio di battute su Facebook tra un collega giornalista ed Enrico Melasecche, candidato nella lista ‘I love Terni’ che supporta Paolo Crescimbeni nella corsa alla poltrona di sindaco. La premessa è importante: «Io sono certo che al ballottaggio andrà la coalizione composita guidata da Paolo Crescimbeni – dice Melasecche – ma se per caso, grazie alla molteplicità di liste che si dicono contrarie a questo regime della conca, ma hanno già fatto in parte accordi sopra o sotto il banco con il Pd, dovesse andare il M5S, io che sto facendo tutto il possibile per realizzare un secondo caso Ciaurro con la vittoria di Crescimbeni, che sostengo con la mia candidatura, voterò Trenta nel caso in cui sia lei ad andare al ballottaggio; perché la nostra città ha estremo bisogno di alternanza, di onestà, di rinnovamento».

La conferma La sortita è troppo interessante – e l’uomo troppo esperto per pensare ad una ‘scivolata’ – per non approfondire la cosa: «Confermo tutto – dice Enrico Melasecche – ma soprattutto la premessa e cioè che io sono convinto e farò tutto il possibile per contribuire all’affermazione di Paolo Crescimbeni». Sì, ma Grillo? «Non convido il suo modo di fare e gli attacchi nei confronti del presidente Napolitano sono inqualificabili – precisa – ma sul piano locale ribadisco che è indispensabile un rinnovamento a base di onestà ed io, se non potrò votare Crescimbeni al ballottaggio, confermo che voterò Angelica Trenta».

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