di Marco Torricelli
L’attacco è frontale. Deciso. E serve anche a svegliare un po’ la sala consiliare di palazzo Spada, dove la seduta di martedì rischiava di trascinarsi, stancamente, verso il voto finale del bilancio consuntivo 2012. Con la maggioranza che lo voterà compatta.
La mozione In avvio di seduta, però, arriva lo schiaffo. Forte. Quattro consiglieri del Partito democratico – Sergio Trivelli, Valdimiro Orsini, Gianfranco Teofrasti e Riccardo Giugilei – e uno del gruppo della Federazione della sinistra, Luzio Luzzi, hanno chiesto al sindaco Di Girolamo di «ritirare la delega al verde pubblico all’assessore Luigi Bencivenga e di rimuovere dall’incarico il dirigente competente», Renato Pierdonati. Oltre che, ovviamente, «predisporre in tempi rapidissimi un piano di emergenza per la manutenzione del verde».
L’appalto I cinque consiglieri partono da una premessa: «Il contratto di appalto, per la manutenzione del verde pubblico (un argomento che, in città, provoca polemiche giornaliere; ndr) è scaduto alla fine di agosto del 2011, non è ancora stato avviato l’iter per l’affidamento del nuovo e – dicono – la direzione competente «continua ad aggiudicare le gare con il criterio del prezzo più basso».
Il degrado La richiesta, dicono i consigliere, viene fatta considerato che «il verde pubblico evidenzia uno stato di degrado e di abbandono, l’erba è alta quasi ovunque, i rifiuti nei parchi e nei giardini sono sparsi dappertutto», tanto che in molte zone gli stessi parchi e giardini «sono inaccessibili ai cittadini». Ma anche che «i cittadini non si limitano più alla protesta, ma si tassano e si organizzano per eseguire il taglio dell’erba» e che un consigliere comunale «ha proposto in maniera provocatoria la cementificazione delle aiuole con messa a dimora di fiori di plastica».
L’assessore Luigi Bencivenga si dice «dispiaciuto per questa presa di posizione, per la quale non riesco a vedere nessuna motivazione plausibile». Ma l’appalto è effettivamente scaduto da un bel po’: «La direzione ha realizzato un censimento accurato delle piante e del verde – dice l’assessore – e questo ha portato via del tempo. Poi è stato necessario approntare le procedure per le tre gare di appalto, perché non faremo nessun affidamento diretto. Non vorrei, chiosa, che i veri motivi fossero altri». Altri? «Non certo quelli indicati».
Il sindaco Leopoldo di Girolamo è lapidario: «L’assessore Bencivenga sta lavorando bene, assumendosi responsabilità importanti ed ha la mia completa fiducia». Ma ai consiglieri che le chiedono di toglierli la delega, che risponde? «Che quando uno di loro farà il sindaco, potrà affidare le deleghe come meglio crederà». Che non somiglia, a ben vedere, ad un viatico, quanto ad una stringata, raccomandazione.