Marco Cecconi (F.d'I.)

Lunedì e martedì il consiglio comunale di Terni sarà chiamato a discutere del bilancio di previsione e degli atti collegati. E la battaglia, come e più che per il bilancio consuntivo, sarà cruenta.

Fondo di svalutazione Marco Cecconi (Fd’I) ha chiesto al presidente del collegio dei revisori dei conti del Comune di quantificare l’incremento necessario del fondo svalutazione crediti: «Ho chiesto di quantificare l’incremento necessario – scrive Cecconi al presidente del collegio – preso atto che avete espresso parere non favorevole, giudicandolo insufficiente».

Nessuna risposta A Cecconi, però, nessuno ha fornito quei dati, perché, gli ha risposto il presidente del collegio dei revisori, le norme prevedono «un rapporto diretto con il consiglio comunale nel suo complesso e non con i singoli consiglieri o gruppi di essi».

Nuova richiesta Cecconi, però, non demorde e «ho dunque chiesto al presidente del consiglio comunale, Giuseppe. Mascio, di inoltrare lui la richiesta, in rappresentanza dell’intera assemblea: dovendo votare un atto, qual è il bilancio, che come è noto espone tutti i consiglieri a responsabilità diretta. Preciso comunque, a questo riguardo, che ad oggi non è dato di conoscere i contenuti dell’emendamento preannunciato dalla giunta sul punto specifico».

L’eccezione Ma il consigliere di Fratelli d’Italia va oltre: «Il testo unico delle leggi sull’ordinamento degli enti locali (Tuel) impone in capo ai consiglieri ‘l’obbligo di adottare provvedimenti conseguenti ai pareri dei revisori’. Si tratta di un obbligo in vista del quale – nelle more dell’iniziativa di giunta – potrà rendersi eventualmente necessario un emendamento al bilancio di iniziativa consiliare, magari ‘di singoli consiglieri o gruppi di essi’, ma pur sempre indirizzato all’approvazione dell’intera assemblea in vista della piena ricezione del parere dei revisori stessi: ragione per la quale riterrei senz’altro che l’ecezione mossa alla mia richiesta sia da ritenersi insufficiente a motivare il diniego. L’eccezione, in tutti i casi, sarà senz’altro superata da una richiesta inoltrata direttamente dal Presidente del consiglio comunale».