di Massimo Colonna

«Più che un affidamento sembra un abbandono». Questa la fotografia del Movimento Cinque Stelle in merito alla gestione da parte dell’amministrazione comunale del sistema Caos. «Non siamo qui a contestare l’organizzazione culturale, bensì il controllo che il Comune svolge su chi si occupa della gestione. Ci sono troppi punti che non tornano». E a supporto di questa tesi Federico Pasculi, Valentina Pococacio e Thomas De Luca portano in dote la relazione della quarta commissione Controllo e garanzia.

Il lavoro della commissione Un lavoro, quello della commissione presieduta dallo stesso Pasculli, che si è sviluppato negli ultimi sei mesi e che ha previsto l’audizione di alcuni esponenti comunali, tra cui i dirigenti Zaccone, Paterni e Pierdonati. Diversi i punti critici messi in evidenza, tra cui il pagamento della Tari in sospeso, il saldo dei lavori all’interno del Caos, la situazione del Verdi, i lavori per una canna fumaria al Fat, la sicurezza dei locali, la copertura assicurativa sul patrimonio artistico, il quadro debitorio verso enti o partecipate e il controllo dell’operato del gestore (un Ati con capofila Civita insieme a Indisciplinarte, Actl e Alis) da parte del Comune.

Cultura all’esterno «La cultura è stata esternalizzata – ha spiegato in apertura Pasculli – ma a pagare questa situazione è stato anche il sistema interno dell’amministrazione cittadina: emblema di questa situazione è Palazzo Primavera, oggi ancora inagibile». Poi ecco i vari fronti aperti. Come quello della Tari, «di cui una cifra consistente manca nelle casse di Asm, come ha spiegato in audizione il dirigente», oppure il contenzioso aperto tra l’amministrazione comunale e il gestore per dei lavori effettuati all’interno della struttura.

Il Verdi «Per quanto riguarda il Verdi – si legge nella relazione – quando fu fatto il capitolato del primo bando il teatro era ancora funzionante ed affidato in concessione a Lucioli. Successivamente, in seguito ad alcune vicende che si sono succedute, il gestore ha restituito la gestione al Comune. L’ente a quel punto si rese conto che dal punto di vista manutentivo la struttura era in una situazione notevolmente fatiscente, sia per urgenti interventi di manutenzione straordinaria da effettuare, sia per contingenti problemi di sicurezza, arrivando così alla decisione di chiudere il teatro. Più tardi l’amministrazione comunale decise di ricontrattare tutti i contratti pluriennali in atti e quindi anche il contratto con la società Civita, arrivando a togliere dallo stesso sia la gestione del Verdi perché giudicato inagibile, sia la gestione del Palazzo Primavera».

La canna fumaria del Fat C’è poi la questione dell’installazione della canna fumaria al Fat, il bar del Caos. «Si tratta di un obbligo – si legge nel documento – del proprietario dell’immobile che deve mettere a disposizione lo stabile in maniera idonea. I lavori sono a capo del dipartimento Lavori pubblici che sta procedendo all’appalto dei lavori. Il finanziamento è stato concesso dalla Regione Umbria (28 mila euro, ndr), l’appalto è stato assegnato ma i lavori non sono iniziati perché il condominio ha presentato un ricorso al Tar». Poi la vicenda si è sviluppata: il Tar ha concesso una sospensiva ed ha anche richiamato l’amministrazione comunale e il proprietario del ricorso a collaborare, tanto che il responsabile del condominio ha presentato tre diverse soluzioni tecniche che ora dovranno essere prese in considerazione dall’amministrazione.

Capodanno 2014 «Per quanto riguarda il Cpi, il Certificato Prevenzione Incendi, è stato rilasciato dai vigili del fuoco il 16 giugno 2016. Per questo – ha spiegato Pasculli – abbiamo chiesto come sia stato possibile organizzare la festa di capodanno 2014 senza quel documento quando era previsto un flusso di 700 persone». In più c’è la questione della copertura assicurativa sul patrimonio artistico «scaduta il primo gennaio 2015». «L’ufficio assicurazioni – sta scritto nell’audizione del dirigente – ha avuto un preventivo di 10 mila euro l’anno ma non è stata stipulata ancora nessuna polizza per problemi di risorse».

@tulhaidetto    

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