Emanuele Fiorini (foto F. Troccoli)

Ha creato comprensibilmente grande allarme l’aggressione con palpeggiamento subita da una diciannovenne nel sottopasso della stazione ferroviaria di Terni dove un trentenne si è spogliato e ha tentato di violentare la giovane soccorsa poco dopo. L’uomo di nazionalità nigeriana è stato arrestato, ma la reazioni al drammatico episodio proseguono. Oltre alle Democratiche di Terni, interviene anche il consigliere regionale della Lega, Emanuele Fiorini: «Noi continuiamo a sostenere la castrazione chimica».

Donne Pd: «Affrontare tema sicurezza» In particolare le Democratiche di Terni, la femminile del Pd, esprime «vicinanza» alla diciannovenne e torna a porre la questione «sicurezza e vivibilità di Terni. Un tema – scrivono in una nota – che va affrontato senza reticenze e fuori da ogni ipotesi di strumentalizzazione, perché – vanno avanti – la sicurezza dei cittadini è un aspetto fondamentale che non può mai essere sottovalutato. Il tema vero è che vanno costruite condizioni di sicurezza e di fiducia per tutti, partendo dalla consapevolezza che sicurezza cittadina significa lavorare sull’attivazione di politiche e di condizioni di vivibilità che mettano ciascuno in grado di non doversi preoccupare nel vivere la città in ogni luogo e in ogni ora, fermo restando che alcuni punti critici vanno monitorati in modo particolare. La questione è quella di una maggiore autonomia, non solo di una maggiore protezione. È evidente che sono diversi i modi in cui donne e uomini vivono la città, poiché per le donne al tema sicurezza si aggiunge il rischio di violenza sessuale (nella consapevolezza peraltro che tale violenza spesso viene vissuta all’interno delle mura domestiche). È quindi necessario un approccio di genere nella costruzione di convivenza, inclusione e politiche per la sicurezza urbana. Vanno altresì rafforzate le politiche dell’accoglienza, con la distinzione riguardante chiunque abbia commesso reati, affinché non si renda possibile in alcun modo la reiterazione degli stessi. Per questo vanno messe in atto misure che tengano costantemente conto delle persone, delle loro differenze, nonché della legittima aspirazione a muoversi in autonomia e libertà».

«La Lega sostiene la castrazione chimica» Di tutt’altro tenore la reazione della Lega Nord che col consigliere regionale Emanuele Fiorini chiede «il rimpatrio immediato e pena severa da scontare, meglio se nel suo paese, per il nigeriano. L’episodio è gravissimo – scrive l’esponente del Carroccio – e chi si macchia di simili reati deve essere immediatamente espulso e passare più tempo possibile in galera, anche se la Lega Nord continua a sostenere la pena della castrazione chimica. Ancor più increscioso – precisa il leghista – è che questo individuo non doveva trovarsi in Italia perché nel 2012 è stato arrestato per detenzione e spaccio di sostanze stupefacenti, mentre lo scorso 30 settembre tentò un approccio sessuale con due giovani bariste del centro arrivando, perfino, a scardinare la porta del bagno dove si era rifugiata una delle vittime. La presenza di certi individui nei nostri territori, non è altro che l’ennesima prova del fallimento della politica renziana che favorisce l’immigrazione, senza precise regole né controlli. Serve un intervento concreto da parte del governo centrale che abolisca la legge sulla privacy agli stranieri, che incrementi i controlli, ma soprattutto che preveda l’espulsione immediata, senza possibilità di ricorso, per tutti i richiedenti asilo o profughi, che commettono reati. Anche la Regione Umbria deve intervenire, istituendo un fondo economico speciale per la sicurezza dei cittadini che preveda una maggiore prevenzione e controllo delle aree maggiormente esposte e nei distretti più sensibili ad episodi di criminalità diffusa, furto, spaccio, degrado e vagabondaggio. Allo stesso tempo mi aspetto che il Comune di Terni faccia la sua parte intensificando, come già chiesto da tempo, i controlli e il presidio sul territorio da parte di tutte le forze dell’ordine, polizia municipale compresa, che non può limitare la sua azione a fare multe, ma deve anche costituire un efficace deterrente contro i malviventi. È ora che ognuno faccia la sua parte per fermare un fenomeno come quello dell’immigrazione incontrollata e della delinquenza».

Consap «Una resa incondizionata della legalità nei confronti della delinquenza efferata e sfrontata di matrice straniera». Legge così la Confederazione sindacale autonoma di polizia, l’ennesimo caso di un cittadino di nazionalità nigeriana, «l’etnia leader per la richiesta d’asilo in Italia. Le lacrime della ragazza davanti alla pattuglia della Polizia che è intervenuta, purtroppo in ritardo, sono l’immagine di un paese che si è ormai arreso – sostiene il Segretario Nazionale della Consap Stefano Spagnoli – le lacrime della ragazza ed il ritardo dei colleghi sono i due lati di una stessa medaglia, da una parte il cittadino che ha paura e che non trova nelle Forze dell’ordine quel sostegno che si aspetta, dall’altra i colleghi che nonostante il grande impegno ed il sacrificio non riescono ad opporsi con pochi mezzi e sempre meno personale a delinquenti incalliti sprezzanti della legge che deridono le nostre pene e si fanno beffe di provvedimenti di espulsione che non sono mai rispettati. Altra fonte di allarme, è poi lo scenario in cui si è consumato il reato, la stazione di una cittadina di meno di 200 mila abitanti nella quale in neppure due anni ci sono stati ben tre omicidi simbolici i casi Raggi ucciso da uno straniero che gli ha tagliato la gola e Moracci assassinato durante una rapina, la riprova che l’ingresso incontrollato ed abnorme dei migranti che vengono trasferiti in piccoli centri, da una scelta politica che in questo modo “vuole nascondere la polvere sotto il tappeto”, è totalmente sbagliata e tratta questi cittadini come italiani di serie b costretti a subire e se poi per un qualche motivo si ribellano venire etichettati, da opinionisti con i piedi caldi o i soliti politicanti come razzisti o magari “vergogna” di questo paese. La politica, ormai lo constatiamo ogni giorno vivendo a stretto contatto con queste realtà ha totalmente fallito, trasformando una problematica di accoglienza in una mera questione di ordine e sicurezza pubblica – prosegue Spagnoli – ed allora si prenda atto di questa situazione e si cominci ad investire per la sicurezza fornendo alle Forze di Polizia mezzi e personale a sufficienza non chiudendo i presidi sul territorio ,ma al contrario potenziare la presenza e l’effetto deterrente della divisa, così facendo davanti a quell’androne dove il romeno picchiava e derubava le persone anziane o magari all’interno di una stazione ferroviaria a Terni, potevano esserci uomini in divisa che forse non avrebbe potuto niente contro l’impunità di fatto garantita dal nostro sistema giudiziario ma di certo avrebbe impedito che pugni e violenza sessuale avessero colpito nel segno gettando nello sconforto e nella paura i cittadini».

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