La giunta comunale di Spoleto vara il Bilanco

di Chiara Fabrizi

Sono l’Imu e l’addizionale Irpef i piatti forti del bilancio di previsione licenziato silenziosamente mercoledì pomeriggio dagli otto della giunta riuniti nell’insolita location di palazzo Mauri. Un documento economico che conferma, in parte, quanto trapelato nelle ultime settimane intorno al delicatissimo tema della fiscalità locale che, c’è da scommetterci, sarà anche il piatto forte della discussione in consiglio comunale. Tutta da interpretare, infatti, la posizione dei Socialisti sull’aliquota dell’addizionale Irpef schizzata, dopo alcuni anni di congelamento, dallo 0.5% allo 0.8%, ferma restando la fascia di esenzione prevista dalla legge per i redditi fino a 10 mila euro.

Imu e Irpef La stangata, infatti, se da un lato avrebbe incassato il placet del rappresentante del garofano in giunta, il vicesindaco Stefano Lisci, dall’altro potrebbe non piacere troppo al gruppo consiliare sempre pronto, con i suoi tre eletti, a fare i dovuti distinguo. Alla amara pillola dell’addizionale Irpef, comunque, fanno seguito altre due aliquote particolarmente attese, quelle sull’Imu prima e seconda casa. Nel dettaglio la giunta ha fissato l’odiatissima imposta sulla prima casa allo 0.45%, vale a dire un pelo sopra il minimo dello 0.4% indicato dal governo Monti. Un risultato di cui a palazzo municipale, per ovvi motivi, tutti sembrano andare piuttosto fieri. Per le seconde case, invece, il risultato della mediazione tra le forze di maggioranza è tutto da valutare. L’aliquota è stata fissata allo 0.9%, praticamente a metà strada tra la percentuale minima e massima indicata da Roma, ma con un paio di riserve che alleggeriscono il fardello della tassazione.

Le agevolazioni Sì, perché se la seconda casa è concessa in comodato d’uso gratuito a un figlio l’aliquota scende fino allo 0.76%. Discorso valido anche nel caso in cui nel patrimonio immobiliare di un cittadino, oltre ad un’abitazione, figuri anche un’area fabbricabile. L’aliquota minima dello 0,76% varrà anche per gli immobili a canone agevolato. Rimandata al 2013, invece, l’introduzione della tassa di soggiorno che, come annunciato un paio di settimane fa, non ha trovato posto nel bilancio 2012. Il documento economico, che anche quest’anno ha dovuto fare i conti con la mannaia dei tagli, è intervenuto con forza anche sul capitolo della razionalizzazione della spesa corrente, comprimendo e recuperando risorse su diversi fronti. L’ossatura del bilancio, va detto, è stata costruita sulla base di quella per gli amministratori locali è stata ancora una volta la priorità principe: il blocco delle tariffe dei servizi e il mantenimento di tutte le fasce di esenzione.

Tagli e investimenti Un bilancio difficile che deve fare i conti con 2,5 milioni di tagli di trasferimenti diretti da parte dello Stato senza contare quelli regionali. Nel complesso l’opera di razionalizzazione del Comune vale qualcosa come 1,7 milioni di euro tra i quali 600 mila arriveranno dal taglio dei costi del personale, 150 mila dai fitti passivi e 180 mila dalle polizze assicurative. Per quanto riguarda gli investimenti invece la giunta, dopo ave ricordato i vincoli posti dal Patto di stabilità, spiega in una nota che si faranno grazie alle entrate derivanti dai diritti di urbanizzazione.

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