L'Altra Europa con Tsipras si presenta

Con la sottoscrizione di un appello-manifesto da parte dei propri aderenti, l’assemblea regionale dell’Altra Europa Umbria, riunita sabato a Perugia, ha formalmente approvato la proposta del coordinamento di partecipare con una propria lista alle elezioni regionali.

Unità dipende su cosa «Siamo qui, oggi – ha detto il coordinatore Maurizio Giacobbe – per chiudere una fase del nostro percorso. La nostra presenza è la misura delle aspettative di unità della sinistra e dei democratici in un soggetto politico che sappia fare da sponda a quella coalizione sociale messa in moto, negli ultimi mesi, dall’insensatezza e dalla pericolosità delle politiche renziane, improntate ai diktat della governance europea e della finanza internazionale. Ci sono stati altri appelli all’unità, anche qui in Umbria. Ma l’unità non è un valore in sé; dipende da cosa si unisce. Neppure la governabilità, assunta come obiettivo irrinunciabile, è un valore in sé; è invece stata causa di sciagurate politiche e di svendita della democrazia. Bisogna vedere in nome di chi e con quali obiettivi si governa».

Valori della sinistra Giacobbe ha sottolineato che «abbiamo lavorato e stiamo lavorando per dare una casa comune a tutti coloro che credono nei valori della sinistra e nei principi democratici, ma non attraverso accordi di vertice, non per dare ancora spazio ad un ceto politico che ha perduto la capacità non solo di lottare, ma anche di rappresentare qualcosa di diverso da se stesso. Da questo percorso nessuno è mai stato escluso, se non per sua stessa volontà, o per palese differenza di orizzonti politici». «Oggi  per Giacobbe – serve, a partire da subito, un nuovo modo di approcciare la realtà sempre più difficile che ci circonda, serve essere vicini ai problemi delle persone e saper offrire una prospettiva, sia immediata e concreta, sia di lungo periodo e di soluzione politica. E soprattutto dobbiamo rivolgerci ad un uditorio molto più ampio».

Un’Umbria diversa Nel corso dell’assemblea il coordinamento dell’Altra Europa ha ribadito la convinzione che «si possa immaginare un’Umbria diversa a partire da politiche economiche, sociali e ambientali alternative a quelle finora portate avanti dalla giunta Marini, e distanti da quelle prospettate dalla destra di Ricci, abbiamo aperto tavoli di discussione sulle principali tematiche per noi prioritarie verso un cambiamento radicale dell’Umbria. Lavoro, democrazia, ambiente, sanità, patrimonio, immigrazione e istruzione sono alcuni temi analizzati per trovare insieme proposte innovative per un nuovo modello economico e sociale umbro. La Regione, insomma, è allo stremo. I mito dell’isola felice non esiste più. Le responsabilità dell’attuale amministrazione regionale, inadeguata e subalterna alle politiche nazionali del Governo Renzi, sono dunque oggettive. È il momento di voltare pagina e costruire un polo antiliberista e solidale, alternativo alle politiche renziane, per una regione diversa».

Prc con Landini Intanto, sempre a sinistra, il segretario regionale del Prc Enrico Flamini abbraccia il progetto di Landini. «Il lancio della coalizione sociale da parte di Landini – afferma – rappresenta un fatto davvero importante. Si tratta di un progetto condivisibile, un’alternativa alle politiche di austerità e al neoliberismo di stampo renziano a cui la coalizione sociale può portare un grande contributo. Del resto Rifondazione comunista è da tempo fortemente impegnata per costruire una sinistra antiliberista unitaria e plurale. Siamo di fronte a percorsi che possono e debbono incontrarsi anche in Umbria per definire una coalizione sociale e politica alternativa al PD e alla Marini, capace di avanzare una proposta autonoma di governo per la nostra regione, una regione sfinita dalla crisi e dalla subalternità della giunta regionale ai dettati del governo Renzi. Con questo spirito lavoreremo per la massima riuscita della manifestazione del 28 marzo prossimo indetta dalla Fiom».

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