La sede di Gesenu

di Daniele Bovi

A parte il servizio per la raccolta delle carogne, tutti gli altri oggetto della mini-sforbiciata dello 0,8% decisa mercoledì dalla giunta comunale alla Tari saranno svolti fino al 31 dicembre dai dipendenti comunali. Poi si vedrà. A leggere la delibera della giunta Romizi che ha ridotto di 341 mila euro la bolletta (42 milioni) presentata da Gesenu nel febbraio scorso, emerge che sostanzialmente nessun servizio verrà tagliato. Dopo la riunione di fine luglio dove palazzo dei Priori ha deciso di ridurre tutte le convenzioni del 20% infatti, Comune e Gesenu si sono seduti 15 giorni dopo intorno a un tavolo per capire come raggiungere un risultato giudicato «imprescindibile» garantendo però «al contempo la qualità del servizio». Prese le forbici, dalla lista sono stati cassati la vigilanza ecologica, la pulizia di caditoie e pozzetti stradali, la raccolta delle carogne e degli ingombranti a domicilio, la pulizia e il lavaggio delle fontane storiche e la raccolta delle siringhe nei parchi.

TASSE, PD E PSI ALL’ATTACCO

I servizi Durante la trattativa nella lista dei servizi svolti ritorna il ritiro degli ingombranti mentre tra quelli da cassare si aggiunge lo «sgombero neve». Fatta la lista il Comune decide così che fino alla fine dell’anno saranno i dipendenti comunali già in forze a palazzo dei Priori a raccogliere le siringhe, pulire fontane, caditoie e pozzetti stradali e togliere la neve che potrebbe cadere sulle strade. Solo la raccolta delle carogne animali verrà affidata ad una ditta specializzata al costo di circa 7 mila euro. La parte più sostanziosa dei risparmi però (216 mila euro su un totale di 341 mila) riguarda un’altra misura, e cioè la riduzione della frequenza della raccolta della carta, una misura che riguarderà però solo i contenitori da 240 litri ed esclusi i condomini: lo svuotamento avverrà una volta ogni tre settimane invece che una volta ogni due. Affidando ai lavoratori comunali il lavaggio dei pozzetti e delle caditoie invece si risparmiano 32 mila euro, 16 mila per quanto riguarda le fontane, 8 mila dalla raccolta delle siringhe e 31 mila dallo sgombero della neve.

Convocati i sindacati Secondo quanto riferito da fonti sindacali sul pacchetto tagli l’azienda ha convocato per i prossimi giorni i rappresentanti dei lavoratori. A prendere la parola nel frattempo è stata la Cgil che venerdì, in una nota, si chiede «che servizio si intende offrire ai cittadini tagliando i servizi accessori? Non pulire le caditoie, per esempio, potrebbe voler dire vedere allagate le strade di Perugia in occasione della stagione delle piogge (quest’anno praticamente tutto l’anno). È questo un obiettivo da raggiungere? È questo un salto di qualità nell’efficientizzazione del sistema?». La Cgil si chiede inoltre se ci saranno conseguenze occupazionali e torna a chiedere al sindaco Andrea Romizi un confronto sulla situazione della società «di cui non è dato conoscere – scrive – il piano industriale (se mai ci fosse), del quale non abbiamo altro che annunci su importanti investimenti. La risposta è stata quella di rimandare ad un incontro non appena fossero stati definiti i nuovi assetti societari».

Le nomine Un’attesa che dovrebbe essere breve almeno stando a quanto trapela da palazzo dei Priori dove la prossima settimana, forse già lunedì, il sindaco dovrebbe firmare la nomina del nuovo presidente e del nuovo consiglio d’amministrazione. Dopo le dimissioni di Luciano Ventanni, nonostante il nervosismo di alcuni di quelli che hanno presentato il curriculum, sulla tolda di comando al 99% salirà Luca Marconi, 40enne imprenditore perugino che avrà il compito di rilanciare l’azienda. Altra nomina pesante che dovrebbe arrivare è quella di Afas: al vertice delle farmacie comunali al posto del presidente del consiglio d’amministrazione Giancarlo Bazzucchi dovrebbe arrivare Virginio Puletti.

Twitter @DanieleBovi

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