I sette candidati presenti

di D.B.

Otto sedie, sette presenti e molte polemiche. Mercoledì era in programma all’interno della sede Rai regionale un dibattito tra gli otto candidati alla presidenza della Regione alla quale è mancata Catiuscia Marini, messa nel mirino da Michele Vecchietti (L’Umbria per un’altra Europa) e Andrea Liberati (Movimento 5 stelle). In studio quest’ultimo ha voluto che lo sgabello vuoto rimanesse al suo posto: «I giornalisti – ha detto Liberati – hanno suggerito di togliere la sedia vuota della convitata di pietra. A quel punto il sottoscritto, in accordo con i candidati presenti, ha preteso di lasciarla lì, quale plastica testimonianza dell’evanescenza Pd e dello stile antidemocratico e arrogante del suo esponente di punta. Arrogante fino alla gaffe. Fino al masochismo. Fino all’ossessione».

Ha paura Il candidato pentastellato parla poi di «un autentico cortocircuito determinato dalla paura di noi, da una patologica volontà di sottrarsi al civile confronto». Bordate arrivano anche da Vecchietti: «La sua assenza – dice – è la prosecuzione del tentativo di essere rieletta essendo invisa alla stragrande maggioranza degli umbri. Tentativo iniziato con il varo della penosa legge elettorale regionale nella quale non è previsto voto disgiunto e ballottaggio. Del resto si tratta dello stesso silenzio calato nei confronti del governo Renzi e dei suoi sciagurati provvedimenti contro l’Umbria». Quello che Vecchietti propone è una «giornata evento informativa», alla quale partecipino tutti i candidati.

Impegni già presi In mattinata Marini ha partecipato alla presentazione dell’edizione 2015 di Umbria Jazz e poi nel pomeriggio, attraverso il suo staff, ha fatto sapere che «non c’è nessuna volontà di sottrarsi al confronto e che l’assenza è legata solo a questioni organizzative per la campagna elettorale». «C’erano – spiegano – impegni già presi – tanto che era stata o inviato il segretario regionale Giacomo Leonelli che non ha potuto prendere parte alla tribuna politica in seguito a differenti valutazioni, che pure vengono rispettate, con la Rai. A dimostrazione che né il Pd né la Marini intendono sottrarsi al confronto». Di sicuro chi ha molto da perdere e poco da guadagnare dal confronto è proprio Catiuscia Marini. I sondaggi, ovviamente da prendere con le molle, la danno davanti e il rischio, essendo il presidente uscente, è che il dibattito si trasformi (così come successo ad esempio a Perugia) in una specie di sette contro uno.

Sondaggi L’ultimo sondaggio che circola in queste ore è quello di Scenaripolitici.com (eseguito dal 5 all’8 maggio con metodo Cawi su un campione casuale di 250 persone definito «scarso») mostra Catiuscia Marini in testa con il 40%, ma vede assottigliarsi il suo distacco con Claudio Ricci del centrodestra dato al 35% (nella precedente rilevazione erano rispettivamente al 43% e al 34%). Andrea Liberati del M5s è al 18,5%, mentre Michele Vecchietti dell’Umbria per un’Altra Europa sarebbe al 4,6%. Sotto l’1% tutti gli altri: Di Stefano (Sovranità) allo 0,8%, Fabiani (Casa Rossa) allo 0,6%, Fulvio Carlo Maiorca (Forza Nuova) allo 0,3% e Amato John De Paulis (Alternativa Riformista) allo 0,2%. Un altro circolato nelle scorse ore è quello di La7 che non fornisce numeri ma si limita solo ad indicare un vantaggio della presidente uscente.

Twitter @DanieleBovi

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