Una proiezione al Fucktory

Fa discutere la chiusura del Fucktory di Terni da parte del Comune che ha riscontrato la mancata presentazione della Scia per un pannello fonoassorbente in cartongesso. Per i prossimi due mesi il circolo recentemente aperto dall’associazione Busthard non potrà animare le serate della città, «un duro colpo al circuito artistico e ricreativo di Terni» è la reazione di Rifondazione comunista che sollecita la politica e gli uffici di Palazzo Spada ad accelerare i tempi. Diverso il tiro di Arci Terni che, tirata in ballo dai Busthard, scrive: «Non abbiamo mai messo bastoni tra le ruote a nessuno e nei nostri circoli non risultano problemi riguardanti le strutture o rilasci di permessi, ma siamo disponibili ad affrontare insieme alle altre associazioni ternane e all’amministrazione comunale il tema delle autorizzazioni per i locali».

Rifondazione: «Assessori risolvano guaio» Dopo la denuncia a mezzo social network del provvedimento di chiusura del Fucktory e il tam tam di reazioni tra giovani e meno giovani, sul caso è intervenuto mercoledì anche l’assessore Andreani, a parlare è Rifondazione comunista che esprime solidarietà ai Busthard: «Dopo l’inerzia dimostrata sul caso Mandela viene di nuovo negata la possibilità di offrire aggregazione, proposta artistica e musicale a una città sempre più culturalmente desertificata. D’altronde l’incapacità di snellire le procedure burocratiche delle pubbliche amministrazioni costituisce un insanabile danno a tutto il comparto degli esercizi commerciali. Al Fucktory viene comunicata una sospensione di licenza che troverà tempi di valutazione in due mesi, una lungaggine che consideriamo ingiustificabile. È necessario che si attivi la politica, in primis gli assessorati competenti così da poter rintracciare in modo tempestivo e concordato la soluzione utile e coerente alle reciproche responsabilità di legge. C’è bisogno in questa città di spazi aggregativi, offerte alternative, luoghi in cui la cultura giovanile possa proliferare e vissuta con l’obiettivo di stimolare una vibrazione positiva. Siamo pertanto solidali con chi ostinatamente produce innovazione e valorizzazione del complesso artistico, musicale e ricreativo della nostra città».

Arci Terni: «Mai ostacolato nessuno» Nella vicenda è stata tirata in ballo anche Arci Terni accusata di poter disporre di permessi facili e trattamenti di favore a Palazzo per pratiche analoghe a quella che ha portato alla chiusura del Fucktory, ma pure di ostacolare realtà associative autonome non legate al circuito Arci: «Ci teniamo a precisare che non abbiamo mai messo bastoni tra le ruote a nessuno e che nei nostri Circoli, spesso soggetti a controlli riguardanti anche la gestione fiscale, non risultano problemi riguardanti le strutture o rilasci di permessi ed autorizzazioni senza i dovuti accertamenti e tempi richiesti. Negli anni passati con il “Circuito dei Club” più volte ci siamo scontrati con le lungaggini burocratiche per le necessarie autorizzazioni e molto spesso abbiamo realizzato eventi di qualità con la collaborazione di locali pubblici e con soggetti associativi non legati alla nostra rete circolistica. Le associazioni affiliate all’Arci di Terni sono realtà presenti da decenni, gestite da volontari e che hanno sempre ottemperato alle richieste di adeguamenti legislativi e alla messa a norma dei propri locali».

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