di Chiara Fabrizi e Marta Rosati

Fumata nera per il candidato sindaco del centrodestra a Terni. Sabato mattina gli esponenti della maggioranza hanno, prima, preso atto dell’indisponibilità alla candidatura di Paola Agabiti, assessore al bilancio della Regione, e, poi, hanno fatto i conti con l’impossibilità, almeno per ora, di convergere su un candidato condiviso. La partita di Terni, soprattutto da parte di Fratelli d’Italia, viene legata a doppia mandata a quella di Umbertide, dove comunque il sindaco leghista Luca Carizia potrebbe riuscire a incassare l’appoggio compatto di tutto lo schieramento. Ancora in via di definizione, ma senza particolari tensioni, invece, la candidatura di Corciano, dove sembrerebbe tramontata l’ipotesi di Alessia Minniti e ora in lizza ci sarebbero Daniele Padovano e Armando Marcucci: il primo poco più trentenne ha formalizzato in solitaria la propria candidatura ormai da mesi per poi avvicinarsi a Fratelli d’Italia, mentre l’altro avrebbe una vocazione più civica, risultando anche il presidente del Comitato nazionale antidiscriminatorio per persone con disabilità. Scelta fatta a Cannara, dove il centrodestra converge sul sindaco uscente Fabrizio Gareggia, mentre a Trevi si scommette su Ferdinando Gemma, dirigente Consip di circa 50 anni. Il summit di sabato è finito senza un accordo né una nuova convocazione: l’unico appuntamento all’orizzonte è quello del 10 marzo già fissato nei giorni scorsi dalla presidente Donatella Tesei. Secondo alcuni, però, è possibile che al terzo tempo segnato in agenda dalla governatrice si arrivi a giochi già conclusi.

Fumata nera per il candidato sindaco di Terni Quando diversi partiti scaldano ormai i motori per la campagna elettorale ufficializzando via via il proprio candidato sindaco, a Terni il centrodestra resta in fase di stallo tra una segreteria regionale della Lega che non propone soluzioni alternative all’uscente Leonardo Latini e Fratelli d’Italia che, registrati i mal di pancia diffusi dentro il Carroccio, rivendica l’opportunità di esprimere un proprio aspirante primo cittadino già individuato nella figura di Orlando Masselli, attuale assessore al Bilancio. A mediare per una soluzione di coalizione senza spaccature ulteriori è Forza Italia che, come i civici, si limita a esortare gli alleati per una decisione a stretto giro. A pesare sulla scelta Latini bis, e Caparvi dovrebbe saperlo bene, c’è il rischio che la Lega perda pezzi tra i militanti e anche in consiglio comunale, dove a breve si consumerà il banco di prova decisivo: il voto del documento contabile di previsione. I segnali sin qui inviati dai banchi del partito di Salvini a Palazzo Spada, per il sindaco a fine mandato e la sua giunta, sono tutt’altro che rassicuranti. Tra gli esponenti di centrodestra, quelli che speravano in un passo di lato di Latini, che non è arrivato, auspicano che a indicare la via siano i partiti da Roma. Quel che è certo è che a distanza di una settimana da quello che già sarebbe dovuto essere il summit decisivo, la fumata è ancora nera e col passare dei giorni pare che il monolito di centrodestra si vada sempre più sgretolando.

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