Un seggio elettorale a Terni (foto U24)

di Daniele Bovi

Sarà con tutta probabilità oggi il giorno in cui il Consiglio dei ministri deciderà la data delle regionali 2015. Nei giorni scorsi il premier Matteo Renzi ai parlamentari del Partito democratico ha riferito che l’ipotesi più probabile in campo è quella di domenica 10 maggio. Settimane fa invece, una volta deciso lo slittamento del voto da marzo a maggio, le date delle quali si era discusso erano quelle del 17 e 24 maggio. In attesa di capire quando gli oltre 800 mila elettori umbri saranno chiamati al voto, in tutte e sette le regioni che andranno alle urne si va componendo il quadro delle sfide.

Umbria In Umbria, fatti salvi problemi legati alla raccolta delle firme per quanto riguarda le liste più piccole, attualmente i candidati presidente sono cinque: l’uscente Catiuscia Marini per un centrosinistra con confini ancora da definire, il sindaco di Assisi Claudio Ricci appoggiato da due liste civiche e dai partiti di centrodestra, Laura Alunni per il M5S, Amato John De Paulis per Alternativa riformista e l’imprenditore Giampiero Prugni per Italia dei diritti. Nelle Marche in corsa l’ex sindaco di Pesaro Luca Ceriscioli che, dopo aver vinto le primarie, guiderà la coalizione di centrosinistra.

Marche e Toscana Ceriscioli ha messo in piedi anche una trattativa con Area popolare e gli altri partiti di centro affinché abbandonino Gian Mario Spacca, presidente uscente del Pd al secondo mandato (il partito non concede una terza possibilità) che ha deciso di dare vita ad una propria lista, Marche 2020. In alto mare invece le trattative all’interno del centrodestra, mentre il M5s schiera il 68enne anconetano Giovanni Maggi, vincitore delle ‘regionalie’ online con 200 voti. Al centro del campo in Toscana c’è il presidente uscente Enrico Rossi, mentre gli altri partiti di sinistra che si richiamano all’esperienza di Tsipras al momento non hanno formalizzato un accordo ma potrebbero candidare Tommaso Fattori, membro fondatore del Forum italiano dei movimenti dell’acqua e della rete europea dell’acqua, tra i primi promotori del referendum vittorioso del giugno 2011 e nel 2002 portavoce del Social forum di Firenze.

Liguria e Puglia Il M5S candida invece Giacomo Giannarelli, 36enne libero professionista di Cannara, mentre il quadro all’interno del centrodestra è frammentato: Giovanni Lamioni potrebbe essere il candidato di FI e Ncd, con la Lega che nel frattempo, in attesa di una possibile intesa, ha schierato l’economista Claudio Borghi. In Liguria il centrosinistra, dopo le primarie dalle quali è uscito sconfitto in un mare di polemiche l’ex segretario della Cgil Sergio Cofferati, punta tutto su Raffaela Paita; la Lega schiera Edoardo Rixi aspettando un possibile sostegno di Forza Italia e il M5S candida Alice Salvatore, 32enne insegnante. Situazione definita in Puglia, dove il centrosinistra sosterrà l’ex sindaco di Bari Michele Emiliano e il centrodestra, all’interno del quale pesa lo strappo dei fittiani, l’oncologo Francesco Schittulli. I militanti del M5S invece hanno scelto la 28 studentessa di Architettura Antonella Laricchia.

Campania e Veneto In Campania le primarie di domenica hanno incoronato, per il centrosinistra, il sindaco di Salerno Vincenzo De Luca, sul quale pesa anche l’incognita di una possibile decadenza per l’applicazione della legge Severino. Per il centrodestra in campo c’è il presidente uscente Stefano Caldoro, anche se ancora un accordo formale manca; la 41enne impiegata Valeria Ciarambino è invece la portabandiera del M5S. Insieme alla Campania, altra partita politicamente pesante sarà quella del Veneto, dove il M5S candida Jacopo Berti. Qui il centrosinistra ha deciso di puntare su Alessandra Moretti, che dovrà vedersela con il governatore uscente della Lega Roberto Zaia. Il centrodestra però deve misurarsi con le ambizioni del sindaco di Verona Flavio Tosi, che dovrà decidere in pochi giorni se sostenere Zaia o se dare vita ad una sua lista, mentre Forza Italia spera di poter mettere sotto lo stesso ombrello Ncd e Lega.

Twitter @DanieleBovi