La presidente Catiuscia Marini

di D.B.

Il nuovo mandato del segretario regionale della Cisl Ulderico Sbarra, l’unico candidato del congresso regionale Cisl che si è chiuso mercoledì e che sarà alla guida dell sindacato per il prossimo quadriennio (con lui in segreteria Antonio Cascianelli, Pierpaola Pietrantozzi, Claudio Ricciarelli, Francesca Rossi, Celestino Tasso e Serena Sargenti) inizia con una polemica durissima con palazzo Donini, uno dei principali interlocutori. In una lunga nota arrivata mercoledì infatti la presidente della Regione Catiuscia Marini va all’attacco del riconfermato segretario e del contenuto della sua relazione letta martedì. Un documento lungo 26 pagine in cui si parlava di un’Umbria dei «tanti interessi intrecciati», della politica locale «avvitata su un vecchio e tranquillo sistema di consenso», della deindustrializzazione della regione, della disoccupazione che cresce e della necessità di un «nuovo modello economico che superi quello esistente incentrato su spesa pubblica, redistribuzione a pioggia di risorse disperse nei rivoli delle clientele, alla ricerca del consenso». E poi ancora «politiche del lavoro oggi improvvisate, inefficienti e clientelari».

L’INTERVENTO DI BONANNI

Risposta dura La risposta della Marini è dura. Una presidente che adombra «un disegno politico i cui contorni restano poco chiari» e che si dice «sconcertata» dalle «superficiali considerazioni di Sbarra». Una persona «dalla quale non intendo prendere lezioni di moralità e trasparenza» o «antisistema e anticasta», dato anche che «lui in questi anni è cresciuto nel sistema». Una replica a muso duro in cui non si nasconde che l’Umbria è «pesantemente colpita dalla crisi ma – scrive la presidente – non fiaccata nella forza e nell’orgoglio della sua gente e dei suoi imprenditori che non possono essere accusati, con superficialità e inaccettabili generalizzazioni, di irregolarità, di evasione fiscale e lavoro nero, così come non si può genericamente accusare l’intera pubblica amministrazione umbra di diffuse pratiche clientelari».

VIDEO – INTERVISTA A BONANNI

Indignata La Marini si dice poi «indignata» dal paragone tra una regione come l’Umbria e quelle dove «è diffusa la presenza di organizzazioni criminali». Una regione che non è «una “terra stracciona”» come quella dipinta da chi «si limita alle parole e non avanza proposte concrete per contribuire a quel necessario cambiamento che non riguarda soltanto l’azione politica e di governo, ma deve coinvolgere anche le forze economiche e sociali che direttamente sono protagonisti nella possibile crescita economica della nostra regione e del nostro paese».

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Bacchettate a Bonanni Bacchettate la presidente le riserva anche a Raffaele Bonanni, intervenuto mercoledì nella giornata conclusiva del congresso: «Ho da sempre interpretato il mio ruolo politico ed istituzionale ispirandolo all’ascolto di tutti e di tutte le loro ragioni. E’ quello che ho fatto e continuerò a fare con grande rispetto. Questo – dice – è il mio modo di essere e mi suscita amarezza ed anche sconcerto il sapere di essere stata oggetto da parte del segretario generale della Cisl, Raffaele Bonanni, di pesanti e negativi giudizi, attribuendomi atteggiamenti non rispettosi nei confronti della Cisl, probabilmente sulla base di false ricostruzioni degli accadimenti». Con puntigliosità Marini precisa poi di aver partecipato al congresso nonostante il mancato invito e di aver abbandonato la sala una volta terminata la per lei indigesta relazione di Sbarra.

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