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Claudio Montini (foto Fabrizi)

«La procedura di trasferimento dalla Asl1 alla Asl2 del segretario comunale del Pd di Spoleto è perfettamente a norma». Parte da qui la risposta che l’assessore regionale alla Sanità, Luca Barberini, ha fornito in consiglio regionale dove nell’ambito del question time ha risposto all’interrogazione presentata dal capogruppo di Forza Italia, Raffaele Nevi proprio sul trasferimento di Claudio Montini. In particolare di fronte all’assemblea, Barberini ha detto: «La persona cui si fa riferimento è dipendente a tempo indeterminato dalla Asl 1 dal 7 gennaio 2015. Il contratto collettivo di lavoro dispone che per comprovate esigenze di servizio la mobilità del dipendente può essere attuata attraverso il comando. La Asl 2 ad ottobre 2016 aveva rappresentato la necessità di coprire transitoriamente la figura che si occupava di conseguire e valutare gli obiettivi di performance nel settore economico-finanziario dell’azienda, specificando che gli serviva in via del tutto straordinaria perché la persona che si occupava di questo settore era andata in quiescenza e nel frattempo sarebbero state avviate le procedure selettive per coprire il ruolo. Alla luce di questo, il 14 dicembre 2016, quindi molto prima della nomina (a segretario del Pd di Spoleto, ndr), è stato concesso il nullaosta per il comando a decorrere dal primo febbraio 2017. Procedure di questo tipo sono assolutamente normali e rituali nel servizio sanitario regionale: ne vengono realizzate almeno una trentina l’anno in ogni azienda. Tra l’altro il dipendente non va a lavorare a Spoleto ma a Terni». Nevi, preso atto della risposta, ha replicato: «Questa interrogazione è stata fatta per fugare chiacchiere che vanno in giro. Non sembra questo il caso, e io sono felice per la credibilità delle istituzioni e delle Asl. Noi vigileremo sulla transitorietà del trasferimento. Forse faremo anche un disegno di legge perché il ruolo pubblico svolto, legittimamente, nello stesso luogo dove si svolge anche un lavoro collegato al pubblico è una modalità molto in voga in questa regione. C’è questo brutto trend, con dirigenti della Pubblica amministrazione che sono anche dirigenti di partito».

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