di M.R. e C.P.

«Una cosa è sicura, i miei avvocati avranno in mano questo pezzetto di carta, scritto da incapaci secondo me – grida il sindaco Stefano Bandecchi sventolando un documento – e troveranno il modo di portarvi in tribunale». Aria tesissima in consiglio comunale lunedì mattina, a seguito della presentazione della mozione di revoca della presidente del consiglio Sara Francescangeli da parte del gruppo di centrodestra. Mozione che, dopo quasi tre ore di sospensioni e botta e risposta, viene respinta.

Mozione di revoca Diverse le firme sotto al documento che chiede la revoca della presidente del consiglio comunale Sara Francescangeli. A spiegarne le motivazioni è il consigliere di Fdi Marco Cecconi: «Il presidente – secondo l’articolo 7 dello statuto del Comune di Terni – dirige i lavori delle sedute tutelando i diritti e le prerogative dei consiglieri. Diritti e prerogative a cui per altro corrispondono alcuni doveri quali: l’attenersi ai temi in oggetto alla discussione ed evitare di pronunciare parole oltraggiose. Questi doveri ne richiamano altri da parte del presidente come il richiamare i consiglieri che contravvengano alle regole per poi togliergli la parola in caso di reiterazione». Atteggiamenti che, secondo i firmatari, «sono ascrivibili soprattutto alla persona del sindaco» e sui quali la presidente sarebbe «venuta meno all’obbligo super partes».

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La rabbia di Corridore Un intervento che fa infervorare il vicesindaco Riccardo Corridore: «Credo che questo atto sia del tutto vergognoso e inadeguato nei contenuti. Pieno di bugie. Nella mozione si parla di inchieste e magistratura, voi fate processi sommari. Una pagina nera della storia di Terni perchè le mozioni possono esser fatte in altro modo. Capisco l’ispirazione e la vocazione derivante dalle proprie ideologie politiche, ma qui non si sta a fare i gerarchi nazisti. Qui si fa politica. Credo che qualcuno – conclude – dovrebbe fare delle scuse alla presidente del consiglio».

Replica di Bandecchi «Una cosa è sicura, i miei avvocati avranno in mano questo pezzetto di carta – scritto da incapaci secondo me – e troveranno il modo di portarvi in tribunale». Ma poi qualcuno dall’aula interviene e Bandecchi urla: «Stai zitto, vuoi che vengo io lì? Siediti. Becchi anche due pizze oggi». E mentre la Francescangeli prova sospendere il consiglio gli animi si accendono ancor di più. «Ieri sera comunque ho vinto io – annuncia il primo cittadino – avete fatto la figura dei cogli**i». Il riferimento è al servizio di ‘Report’ andato in onda domenica sera su Rai Tre in cui si è parlato di sicurezza a Terni e Unicusano. «La mia università è uscita fighissima, tutte le altre fanno cag**e. C’è da aggiungere che do un milione di euro a questa città attraverso la mia università, voi quattro pezzenti manco cinque lire ci avete messo. D’ora in poi non conterete più niente in questo consiglio, chiamate la Meloni e cambiate legge. Non passerà più niente di vostro in questo consiglio. Siete invidiosi. Io mi sono arricchito con le leggi dello stato, le so usare bene. Avete perso il diritto al mio saluto, arrivederci».

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Seduta E dopo oltre due ore e mezza tra sospensioni, grida, botta e risposta e l’invito della presidente ad uscire dall’aula, sia al sindaco che al consigliere Cecconi, il consiglio si prende una lunga pausa, nella speranza – forse – di quietare gli animi. Al rientro la mozione di revoca viene respinta con 11 voti favorevoli e 19 contrari.

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