di Gordon Brasco
Se il film fosse uscito ad agosto sarebbe stato un successo planetario, tutto quel ghiaccio e freddo avrebbero dato refrigerio a milioni di persone stritolate dalla canicola estiva, almeno psicologicamente parlando. Invece l’ultima fatica di Kormákur esce a fine settembre e sarà per la mitezza del clima ma di successo planetario non v’è traccia. Se le intenzioni del regista erano quelle di creare un emozionante docu-film allora non ci siamo; se invece voleva solo presentare un dramma ambientato sulla montagna più famosa del mondo, allora poteva benissimo risparmiarsi le velleità da colossal e puntare tutto sull’azione tra i ghiacci tipo «Vertical Limit» (film del 2000 diretto da Martin Campbell) una delle boiate più incredibili di sempre dietro solamente a «Cliffanger» (film del 1993 diretto da Renny Harlin) con Silvester Stallone. Senz’altro lodevole la denuncia dell’arrampicata come evento «social», una deriva tutta occidentale che fa perdere l’approccio alla scalata come ascesa spirituale per una dimensione solo muscolare e ludica, una specie di sfida alla natura dove l’unico scopo è quello di piegare alla volontà umana qualcosa che non ha né padroni né regole da seguire, una leggerezza che può costare caro a chi la commette.
Seconda parte bocciata Se la prima parte del film funziona la seconda decisamente no: le storie dei protagonisti sono solo parzialmente accennate e quello che avreste voluto sapere sulle loro motivazioni personali non vi verrà mai svelato ed è un peccato, visto che il regista punta decisamente alla contrapposizione uomo-natura e visto che per ora nessuno ha mai intervistato madre natura. Rendere più chiara la psicologia degli scalatori e il loro passato sarebbe stata un’ottima idea. Banale il finale che arriva dopo una mezzora di montaggio spezzettato e confuso, come a mettere un rattoppo su una storia che, complicatasi oltremisura, è uscita fuori dal controllo del regista. Insomma vale la pena spendere dei soldi per questo film? Sì ma con riserva: apprezziamo molto la volontà del regista di denunciare un modo sbagliato di approcciarsi alla montagna ma è una traccia svolta in modo superficiale perché nel momento in cui c’è da approfondire le motivazioni personali dei protagonisti e ciò che li ha spinti a intraprendere questa avventura con questo spirito ludico, la storia scompare, si fa spezzettata e inconcludente, preferendo una fotografia mozzafiato allo spessore psicologico di Jake Gyllenhaal e soci.
Un film di Baltasar Kormákur. Con Josh Brolin, Jason Clarke, John Hawkes, Robin Wright, Emily Watson. Drammatico, Ratings: Kids+13, durata 121 min. USA 2015. Universal Pictures.
Trama: Due diverse spedizioni di scalatori tentano di raggiungere la vetta del monte Everest. Sfidando una delle tempeste di neve più devastanti mai viste, gli uomini iniziano una durissima lotta per la sopravvivenza. Tratto da una storia vera.
Perugia
Gherlinda: 16.50 / 18.30 / 19.30 / 21.35 / 22.15
Uci Cinemas Perugia: 17.25 / 20.00 / 22.40
Foligno
Multisala Clarici: 17.30 / 20.00 / 22.30
Terni
The Space: 17.30 / 20.00 / 22.30
Orvieto
Multisala Corso: 19.00 / 22.00