I Lovecraft in Brooklyn in concerto all'Urban Club di Perugia
Lovecraft in Brooklyn sul palco dell'Urban Club (foto Ambo)

di Danilo Nardoni

Prima c’era il Suburbia, negli anni ’80 e nella periferia di Perugia, a Ponte San Giovanni. Poi il Norman di Boneggio, sempre nella periferia perugina tra gli anni ’90 e i primi 2000. Due “templi” della musica live regionale. Successivamente nel 2007 è arrivato l’Urban Club, nella zona industriale di Perugia a Sant’Andrea delle Fratte, un nuovo locale che inaugurò anche un nuovo modo di fruizione della musica dal vivo. Perché i tempi, il pubblico, le band possono anche cambiare, ma la passione per le note che escono da un qualsiasi palco con sopra dei musicisti, quella non cambia. Dopo la chiusura del Norman è questo infatti il locale dedicato alla musica più longevo dell’Umbria. Il 5 gennaio del 2007 iniziava così «questo sogno chiamato Urban» come afferma il direttore artistico e uno degli artefici del progetto Andrea Orlandi: «Un sogno che continua da dieci anni e che non smette mai di emozionare». La sera del 5 gennaio 2017, allo scoccare dei 10 anni, ci sarà quindi l’inevitabile festa di compleanno.

Palco attivo dal 2007 L’Urban di Perugia è senza dubbio uno dei locali di riferimento per l’intrattenimento notturno in Umbria: concerti, dj-set e party indimenticabili hanno segnato indelebilmente le notti perugine dal 2007 ad oggi. Il palco del locale ha ospitato concerti da tutto il mondo, grandissimi artisti italiani, l’ormai leggendario Friday I’m in Rock del venerdì sera e il Bellaciao della domenica, le nuove avventure di Tangram e Boombastik, ed anche Urban Calling che richiama i nuovi nomi del rock italiano, fino a dj di rilievo internazionale e ai party ormai storici. «Una grande famiglia prima di essere un locale – commenta Orlandi – con la musica come collante, il divertimento come missione».

Tra i “top club” italiani Nelle tradizionali classifiche di fine anno proposte dal Mei (Meeting delle etichette indipendenti), quest’anno l’Urban è stato inserito al nono posto tra i “top club” italiani della musica dal vivo. Il direttore artistico Orlandi spiega quali sono secondo lui i motivi: «Dire che sono orgoglioso per questo risultato è poco, è una sensazione stupenda. Credo che per raggiungere certi risultati la cosa principale sia la professionalità ed una grandissima passione per quello che si fa. Nel corso degli anni l’Urban ha ospitato una serie di eventi di crescente prestigio e popolarità, travalicando generi musicali, spaziando dalla musica live ai dj set, per un totale di quasi 700 serate». Orlandi ricorda anche i tre concerti che hanno segnato, ognuno a suo modo, una tappa importante di questo percorso: «Tra gli oltre 700 gruppi che abbiamo fatto suonare, su tutti direi che il concerto dei Subsonica è quello che mi viene in mente per primo, anche perché per loro era il primo concerto in un club dopo 8 anni. Poi la prima volta dei Verdena, che per noi come organizzatori di live è stato il concerto della maturità. Infine i mitici Wailers: concerto perfetto, musicisti straordinari, ma la cosa strepitosa è stata l’atmosfera che erano riusciti a creare con il pubblico».

La squadra Insieme ad Andrea Orlandi come direttore artistico, completano la “squadra” dell’Urban Diego Radicati, amministrazione e studio di registrazione (Urban Recording), Michele Cavallucci (amministrazione), Maurizio Cugno (pubblicità – marketing), Danilo Raffaele (responsabile tecnico). E dieci anni fa tutto è nato così, come racconta Orlandi: «Io e i miei soci Diego, Michele e Danilo collaboriamo insieme dal 2001. All’epoca ero uno dei gestori del Contrappunto di Perugia e loro avevano lo studio di registrazione Sound Park. Insieme organizzavamo una serata di giovedì che dava spazio a tutte le realtà emergenti umbre. Finita quella esperienza abbiamo continuato a collaborare ed infine abbiamo deciso, insieme ad un altro socio, Maurizio, che era arrivato il momento di provare a mettere in piedi un locale che fino ad allora mancava a Perugia».

Pubblico e serate variegati L’ottima acustica della sala, la grande attenzione per la qualità musicale e la proposta diversificata dell’Urban sono solo alcuni dei fattori che hanno calamitato nel corso degli anni l’attenzione di un pubblico molto eterogeneo e multigenerazionale. Il venerdì sera con Friday I’m in Rock è ormai conosciuto a livello nazionale come un’esplosiva miscela di concerti, seguiti da dj set capaci di svariare dall’indie all’electro, dagli anni ‘80 al rock “fifties” e surf, dall’house fino ai celebri party a cui nessuno vuole mancare. Il tutto figlio della magistrale direzione artistica di dj Fab da sempre resident della serata insieme al fido Fooly. Il sabato “urbano” ha sempre avuto una vocazione prevalentemente live, ospitando il meglio dell’underground nazionale e non solo, fra cui: Verdena, Afterhours, Marlene Kuntz, Subsonica, Max Gazzè, Niccolò Fabi, The Wailers, Il Teatro degli Orrori, Ministri, Zen Circus, Calibro 35, Tre allegri ragazzi morti, Marta sui Tubi, Le luci della Centrale Elettrica, Bandabardò, Modena City Ramblers, Punkreas, Linea 77, Meganoidi, Neffa. Ma non sono mancati anche dj del calibro di David Mancuso, Andy Weatherall e Erol Alkan. Una domenica al mese invece è targata Bellaciao, serata ideata e diretta da Dj Ralf (ovviamente resident): è senza dubbio una delle notti house più interessanti della penisola, anche perché destruttura la discoteca per come è intesa solitamente (niente pr, niente cubiste, niente privè) lasciando al centro dell’attenzione il dj e la musica. «Fino a dieci anni fa – spiega Orlandi – i locali erano molto più settoriali. Un frequentatore di club rock non frequentava discoteche e viceversa. Noi siamo riusciti a riunire con serate come Friday I’m in Rock e Bellaciao un pubblico molto variegato ed è bello vedere gran parte dei nostri clienti partecipare a tutte le nostre serate. Il nostro cruccio più grande restano sempre gli orari: mentre nelle altre città un concerto inizia alle 22.30 circa, noi non riusciamo a farli iniziare prima di mezzanotte».

Live internazionali I tipi dell’Urban hanno anche provato ad alzare il livello della qualità dei concerti con ospiti ed artisti di livello internazionale, anche attraverso un progetto dedicato che periodicamente è stato proposto al pubblico umbro. Alcune volte la risposta non è stata come se l’aspettavano, ma dall’Urban non demordono perché gli utenti vanno anche “indottrinati” piano piano ad un certo tipo di artisti e di live. «Dopo la bellissima esperienza con Pere Ubu, Blonde Redhead e The Chameleons, il progetto continua – sottolinea il direttore artistico – visto che alla fine del 2016 hanno già suonato i The Pretty Things e a marzo 2017 arriveranno sul nostro palco i Black Heart Procession».

Spazio alle realtà emergenti Massima attenzione da sempre l’Urban ha riservato alle band locali, con moltissime serate dedicate a loro. «Noi cerchiamo da sempre di dare spazio e supportare, per quello che ci è possibile, le realtà emergenti» afferma Orlandi che aggiunge: «Per quanto riguarda i gruppi, in questi anni l’Umbria ha fatto passi da gigante, la qualità è aumentata (nonostante ci siano pochi spazi per suonare) e diversi gruppi riescono a dire la loro anche fuori regione, basta vedere quello che stanno facendo i Fast Animals And Slow Kids».

The Garage, il “ridotto” dell’Urban Dopo l’apertura dell’Urban è arrivato poi subito dopo anche lo studio di registrazione Urban Recording grazie al quale hanno pubblicato i loro dischi moltissimi gruppi umbri, guidati dalle sapienti mani di Diego Radicati. L’ultimo nato in casa Urban è il “ridotto” The Garage, spazio che ha iniziato a muovere i primi passi lo scorso anno. Un sorta di fratello più piccolo, ma non per questo meno interessante, caratterizzato da bevande, cibo e naturalmente un piccolo palco per live acustici. Uno spazio adiacente al locale per vivere il prima, il durante e il post serata dell’Urban, non solo come zona di “decompressione” della folla ma come occasione di vivere più a stretto contatto l’esperienza del club e delle sue attività. «Dopo un periodo di rodaggio – annuncia Orlandi – entro febbraio inizierà anche la programmazione stagionale di questo nuovo spazio. Anche qui se ne vedranno e se ne sentiranno delle belle».

Festa di compleanno Giovedì 5 gennaio questi dieci anni di Urban saranno quindi festeggiati con una grande festa. Sul palco si esibiranno i perugini Lovecraft in Brooklyn, ormai di casa al locale. La loro musica, dalle sonorità prevalentemente acustiche, è fortemente ispirata al filone indie folk che nel Nord America e in Europa ha dato vita nell’ultimo decennio a formazioni come Okkervil River, Beirut e The Decemberists, nonché a cantautori come John Darnielle, con il nome del gruppo che è un sentito omaggio proprio a quest’ultimo visto che ‘Lovecraft in Brooklyn’ è il titolo di una sua canzone. Il dj set sarà naturalmente con le coppie Fab. & Fooly, i paladini delle notti targate Friday I’m in Rock, e Stefano Tucci & Max P, dj resident di Tangram, la più recente avventura dell’Urban.

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