di Angela Giorgi
«Perdere il passato significa perdere il futuro». L’Umbria celebra il Giorno della memoria con una campagna, promossa dalla Regione, che sollecita al ricordo e alla responsabilità: non dimenticare le vittime della Shoah significa opporsi a tutte le forme di intolleranza, anche nel presente. Nel Giorno della memoria (venerdì 27 gennaio) Manuela Dviri presenterà a Perugia il suo ultimo romanzo ‘Un mondo senza noi’.
La memoria di Manuela Dviri In prima linea per l’impegno umanitario nel conflitto israelo-palestinese, Manuela Dviri è stata invitata dalla Regione Umbria venerdì 27 gennaio alle ore 10.00, presso la Sala Brugnoli di Palazzo Cesaroni. Oltre alla presidente della Regione Catiuscia Marini, saranno presenti Donatella Porzi (presidente assemblea legislativa dell’Umbria), Mario Tosti (presidente Istituto per la storia contemporanea dell’Umbria) e Sabrina Boarelli (dirigente Ufficio scolastico regionale). Destinata agli studenti delle scuole, la presentazione del romanzo ‘Un mondo senza noi’ (pubblicato da Piemme, con una prefazione di Gad Lerner), porterà alla luce la vicenda autobiografica di due famiglie italiane travolte dalla Shoah. Scrittrice italiana naturalizzata israeliana, Manuela Dviri ricostruisce la spirale drammatica delle leggi razziali, accettate anche nel silenzio dalle persone comuni.
Partire dai giovani «Lo sterminio degli ebrei ha rappresentato una ferita nella storia dell’umanità. Una tragedia che non va relegata nei fatti del passato». La presidente Marini si pronuncia esplicitamente sul legame tra memoria storica e responsabilità. «Soprattutto oggi dobbiamo tornare a riflettere su questo dramma, anche alla luce dei gravi episodi che hanno fatto riemergere gli integralismi. Il Giorno della memoria deve rappresentare un’occasione di riflessione per tutti per promuovere una società che sia realmente civile e basata sul rispetto delle differenze di religione, di origini e di nazionalità e, soprattutto, sulla tolleranza». Per costruire una società futura in cui le differenze siano viste come una risorsa è necessario partire dai giovani: solo informando e sensibilizzando le nuove generazioni sulla ricchezza di una società multiculturale è possibile scongiurare il rischio che la storia ripeta gli orrori passati. «Le istituzioni e la scuola dovranno puntare sull’educazione dei giovani per far crescere in loro sentimenti di rispetto verso tutti».
LE INIZIATIVE IN UMBRIA PER IL GIORNO DELLA MEMORIA
I drammi del presente Giornalista per alcune testate israeliane, oltre che autrice di libri, Manuela Dviri collabora anche dal 2001 con il Corriere della Sera, per cui realizza il ‘Diario da Tel Aviv’, e dal 2004 con Vanity Fair, su cui pubblica interviste e reportage da Israele. Vivendo in prima persona il conflitto israelo-palestinese (il figlio Yonathan, in servizio nell’esercito israeliano, nel 1998 fu ucciso durante un conflitto con Hezbollah), Manuela Dviri è impegnata in iniziative di dialogo con i palestinesi e in progetti umanitari israelo-palestinesi. Con ‘Saving Children’, diecimila bambini palestinesi che non potevano essere curati dalla sanità nazionale sono stati salvati, grazie al contributo di organizzazioni mediche di entrambi gli stati.