di Danilo Nardoni
Dalla Rocca Albornoz di Spoleto, imponente fortezza che sorge sul punto più alto della città, viene accesa, grazie all’arte, una luce sulle zone terremotate. Tutto accompagnato da una raccolta fondi per il sostegno al recupero del patrimonio culturale. Il progetto ‘Lightquake’, questo il nome dell’iniziativa, vuole rappresentare infatti, attraverso l’arte, un segnale di reazione e rinascita che trova proprio nella storica città di Spoleto, dall’importante vocazione artistica e culturale, il luogo ideale per diffondere questo messaggio. Una scossa di luce, insomma, per infondere energia positiva, per spezzare il buio della distruzione e riaccendere la vita e la creatività in una terra ricca di capolavori e di eccellenze artistico-artigianali. Con l’installazione luminosa ‘Light in the Stone’ di Sebastiano Romano, sabato 17 dicembre nel Museo Nazionale del Ducato di Spoleto sarà presentata così ‘Lightquake 2017’, collettiva di artisti della luce che verrà inaugurata successivamente, nel dicembre 2017, e sempre a Spoleto. Un progetto artistico, attraverso questa prima mostra di Light Art in Umbria, ideato per ridare nuova vita alle opere d’arte danneggiate dal terremoto anche attraverso una raccolta fondi che prenderà il via partire da gennaio 2017.
Due eventi dedicati alla Light Art ‘Lightquake’ prevede quindi due eventi dedicati alla Light Art nella Rocca Albornoziana di Spoleto. Il primo step del progetto è l’incontro/evento ‘Light in the Stone’ di sabato 17 dicembre con l’accensione del “segno” di Sebastiano Romano a cui prenderanno parte i sindaci dei comuni della zona del cratere dell’area terremotata, i rappresentanti delle quattro Regioni interessate e dirigenti e funzionari del MiBACT al lavoro per la cura del patrimonio culturale danneggiato, oltre che agli esponenti della società civile e dell’imprenditoria. Il secondo step vedrà, fra un anno, una Collettiva di artisti della luce, prima mostra di Light Art in Umbria. Un importante evento artistico per la diffusione dell’arte e per ridare dinamicità al turismo, ma soprattutto uno strumento di raccolta fondi – che sarà avviata attraverso una campagna di crowdfunding a partire da gennaio 2017 – in favore della ricostruzione e del restauro di alcune opere d’arte danneggiate dai recenti eventi sismici che hanno colpito il centro Italia. L’evento è realizzato in collaborazione con MiBACT, Comune di Spoleto, Politecnico di Milano-Scuola del Design, Museo Nazionale del Ducato di Spoleto e Associazione Rocca Albornoziana, con il patrocinio di Assemblea Legislativa della Regione Umbria.
Light in the Stone Momento centrale del primo evento in programma sabato 17 dicembre sarà alle 16.30 la proiezione di luce ‘Light in the Stone’, dell’artista e scenografo siciliano Sebastiano Romano, che interesserà le torri e le pareti esterne della Rocca: «Tre squarci di luce che tracciano sull’antica pietra della Rocca i segni di un presente che ci emoziona, ma una lucida coscienza ci spinge a fare per rimarginare lo squarcio subito». L’installazione resterà visibile fino al 15 gennaio 2017 (tutti i giorni dalle 17 alle 2 e dal 24 dicembre all’8 gennaio dalle 17 alle 4). Così come un tempo una finestra illuminata da una candela aiutava il viandante a orientarsi nel buio, quest’opera di luce, visibile da diverse zone della città, sarà in lontananza il faro da seguire per trovare la via, simbolo di speranza dopo la distruzione.
Collettiva di artisti della luce Quando il Natale 2017 accenderà le sue luci, a Spoleto non saranno semplici luminarie, ma quelle di Nino Alfieri, Marco Brianza, Giulio De Mitri, Nicola Evangelisti, Federica Marangoni, Johannes Pfeiffer, Carlo Dell’Amico, Ugo Piccioni, Saverio Mercati, Lucia Rotundo, Maria Savino. Questi artisti infatti daranno vita alla prima mostra di Light Art in Umbria nelle sale della Rocca Albornoziana. La mostra sarà inaugurata fra un anno, proprio nel periodo natalizio, e si prolungherà fino ai primi mesi del 2018. Il progetto si caratterizza per l’eccezionalità della proposta culturale, finalizzata non solo a porre in risalto il dialogo possibile tra la possente architettura della Rocca e la forza della luce ma soprattutto a ridare speranza e nuova vita alle opere distrutte del terremoto.