di Marta Rosati
Come annunciato giovedì pomeriggio si è tenuto presso la Federmaco a Roma un primo tavolo di confronto tra sindacati e dirigenti Unicalce dopo l’avvio, da parte dell’azienda, della procedura di ristrutturazione.
Licenziamenti All’incontro hanno preso parte le delegazioni nazionali e locali delle sigle di categoria, Fillea-Cgil, Filca-Cisl e Feneal-Uil ma anche le rsu delle fabbriche interessate, quindi umbre, piemontesi e lombarde. Valutato il piano proposto dai vertici Unicalce, i sindacati hanno in questa prima fase respinto la procedura, «Non solo per opporci ai licenziamenti previsti – spiega Costanzi delle Cgil – ma perché obiettivamente la struttura degli interventi che l’azienda intende fare non convincono». Sostanzialmente, un modo per dire che, aldilà della penalizzazione dei lavoratori, dall’adozione di certe misure Unicalce non trarrebbe grossi vantaggi economici.
Cig e mobilità Le sigle di categoria, nel corso della riunione «Svoltasi – come racconta Costanzi – in clima di serenità tra le parti» hanno altresì chiesto all’azienda di adottare tutti i possibili ammortizzatori sociali, ma i vertici Unicalce sono apparsi restii in questo senso perché – hanno motivato – gli esuberi sarebbero individuati perlopiù tra figure apicali. E se dunque su cassa integrazione e mobilità l’azienda non sembra accogliere le istanze sindacali, l’apertura è avvenuta sulla revisione dei numeri: «Unicalce – dice ancora il delegato Fillea – pare disposta ad operare una riflessione e quindi valutare una rimodulazione della forza lavoro in esubero; come sindacati – spiega Costanzi – abbiamo individuato dei margini più ristretti e l’azienda si è resa disponibile a capire se effettivamente ci siano diversi spazi di manovra».
13 Marzo Dal primo confronto dunque, sul tavolo solo gli imput di una discussione più approfondita e la manifestazione della volontà di ascolto e collaborazione. Maggiori dettagli e magari anche nuovi sviluppi potranno essere resi noti solo al termine del secondo incontro fra le stesse parti, fissato per venerdì prossimo a Bologna. «Non si esclude – conclude il sindacalista Cgil – un passaggio tecnico al Ministero; per il momento ci teng a sottolineare e a ribadire che, diversamente da quanto apparso nei giorni scorsi a mezzo stampa, nessun dipendente Unicalce è stato licenziato».