di Mar. Ros.
Un centinaio di lavoratori si sono ritrovati venerdì mattia in viale della Stazione a Terni, sotto la sede della prefettura per dire ‘Stop allo stallo negoziale’. Sono gli operatori di turismo, pubblici esercizi, agenzie viaggi, ristorazione collettiva, fast food, imprese di pulizia e dipendenti delle farmacie privatein attesa del rinnovo dei contratti da oltre tre anni.
La regioni dello sciopero: video
Il sit-in: fotogallery
Cgil, Cisl e Uil «Salari bloccati, prevalenza della logica dell’appalto al massimo ribasso e lassismo delle associazioni datoriali». Questo denunciano le sigle sindacali, Desirée Marchetti di Filcms Cgil, a nome anche di Fisascat Cisl e Uiltucs: «Occorre restituire forza ai tavoli di contrattazione nazionale, c’è chi attende un rinnovo da sei anni; sarebbe utile, attraverso il governo locale, la redazione di un protocollo degli appalti per dare nuova forza a questi settori che hanno un peso importante sul Pil nazionale».
Sciopero del 6 maggio a Terni Il rinnovo dei contratti nazionali per questi lavoratori, secondo i sindacati, potrebbe tradursi in aumenti salariali e norme rigorose nel rispetto delle necessità legate alla salute, valorizzazione delle professionalità e mantenimento dei livelli occupazionali: «Si tratta di operatori di settori strategici per l’economia del Paese e di servizi indispensabili per la vita delle persone come la refezione e la sanificazione scolastica e ospedaliera.
Il sistema degli appalti Una delegazione di lavoratori e rappresentanti sindacali, in mattinata hanno consegnato al prefetto di Terni Angela Pagliuca, un documento con le ragioni dello sciopero e le richieste per un confronto costruttivo sul tema degli appalti finalizzato alla costruzione di un piano di tutele e legalità.
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