Palazzo Montani Leoni

di M. To.

È successo di nuovo. L’assemblea della fondazione Carit ha preso in esame il documento programmatico messo a punto dal comitato di indirizzo e la faccenda è finita di nuovo male. Con contestazioni e inviti a rimettere mano al documento. E correggerlo.

Le erogazioni Oggetto del contendere, manco a dirlo, la suddivisione delle somme che la fondazione avrebbe intenzione di erogare, per il 2014, alle varie iniziative sul territorio. Che dovranno essere riviste.

Lo sviluppo locale Secondo il comitato di indirizzo, infatti, le erogazioni a favore di iniziative votate allo sviluppo locale dovrebbero essere drasticamente ridotte, passando dall’11 al 6% del totale: circa 200 mila euro. E ai soci questa faccenda non è piaciuta per niente.

Le altre Soprattutto perché il documento programmatico prevedeva che un 24% delle erogazioni (quasi 800 mila euro) andasse ad ‘arte e cultura’, un altro 24% a ‘educazione, istruzione e formazione’, un altro 24% a ‘volontariato e beneficenza’, un 13% alla ‘salute’ e il restante 9% alla ‘ricerca scientifica’

Le contestazioni Più di un socio ha fatto notare che, in un periodo caratterizzato da una situazione pesante – non è passato nemmeno inosservato il fatto che la fondazione Carit non abbia trovato il modo di esprimere un minimo di solidarietà ai lavoratori della Tk-Ast, tanto che lo ha fatto, in apertura di assemblea il presidente della stessa, Luigi Carlini – tali suddivisioni «denotano una mancata lettura dello scenario attuale».

Il fondo di stabilizzazione Tanto che si è fatto addirittura notare che, visto che esiste un fondo di stabilizzazione nel quale sono stati fatti confluire 5 milioni di euro, si potrebbe addirittura ipotizzare di sbloccarne una parte per dar vita ad iniziative mirate.

La ‘fondazione Sud’ Altro tema che è entrato nel dibattito è stato quello relativo alla permanenza della fondazione Carit, che vi contribuisce con 80 mila euro l’anno – alla ’fondazione Sud’, «visto che – è stato fatto notare – dai dati de ‘Il Sole 24 Ore’ si evince che la situazione economica locale è peggiore rispetto a quella di molte aree dello stesso sud».

Le correzioni Insomma, alla fine di una riunione caratterizzata da parecchie ‘alzate di voce’, l’assemblea ha deliberato una ‘raccomandazione’ al comitato di indirizzo: il documento programmatico va riscritto e vanno aumentate le somme da erogare per lo sviluppo, la sanità e la ricerca. Magari togliendo fondi all’arte o utilizzando le riserve volontarie accantonate.

I progetti In assemblea, poi, è stata fatta anche una proposta ‘rivoluzionaria’: «Visto che qui dentro non c’è uno straccio di progettualità – ha detto un socio – perché non pensiamo di assumere un giovane – con un contratto quinquennale – ed affidargli proprio il compito di elaborare dei progetti finalizzati allo sviluppo locale? Con un impegno di spesa di 25-30mila euro all’anno, che corrisponde ad una delle tante piccole erogazioni che facciamo – ha insistito il socio – potremmo ottenere il duplice scopo di far crescere un giovane professionista e rendere gli interventi della fondazione più efficaci». Dice che ci penseranno.

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