Il corteo degli operai Ims (foto archivio Fabrizi)

di Chiara Fabrizi
Twitter @chilodice

Cassa integrazione straordinaria per le duecento tute blu della Ims, ex-Pozzi. Si addensano ombre pesantissime sullo stabilimento di Santo Chiodo il cui futuro è, dallo scorso ottobre, appeso all’esito della procedura di concordato presentata al tribunale di Spoleto dalla proprietà del polo metallurgico, il Castri group. La richiesta di attivazione dell’ammortizzatore straordinario è stata inviata nelle ultime ore alle organizzazioni sindacali, convocate l’8 gennaio nella sede di Confindustria per il tavolo di confronto. E da mercoledì è stato proclamato lo sciopero.

L’alluminio in riserva Per il momento, stando a quanto risulta a Umbria24, sarebbe solo il comparto della ghisa (Ims) a essere coinvolto, il primo a esaurire il monte ore della cassa ordinaria attivata alla fine dell’agosto 2011. Per gli ottanta operai in forze all’alluminio (Isotta Fraschini), invece, ci sarebbe ancora una riserva di sei o sette settimane, dopodiché anche per il repartino arriverà la richiesta.

Lo sciopero La notizia ha, inevitabilmente, messo in allarme le maestranze che, mercoledì pomeriggio, hanno proclamato lo sciopero. Al centro dell’ennesima mobilitazione ci sono naturalmente le prospettive del polo metallurgico, ma anche il pagamento degli stipendi. Già, perché ai 300 di Santo Chiodo non sono state liquidate le ultime tre mensilità (settembre, ottobre e novembre) a cui, in questi giorni, si è aggiunta la tredicesima.

Le promesse Giovedì mattina gli operai hanno organizzato un picchetto davanti ai cancelli e chiesto a gran voce di essere ricevuti dal direttore dello stabilimento, l’ingegnere Massimo Santoro. Il numero uno della ex-Pozzi avrebbe mostrato a rsu e sindacati il bonifico del versamento di settembre, effettuato poche ore prima. Il manager avrebbe anche assicurato il pagamento di ottobre entro la fine dell’anno e, soprattutto, il saldo di tutte le spettanze (novembre, dicembre e tredicesima) per la metà di gennaio. Promesse che, va detto, non hanno convinto i lavoratori, determinati a non revocare uno sciopero che, in vista della classica fermata produttiva di Natale, bloccherà il polo fino al 7 gennaio.

Il futuro dell’Isotta Nel faccia a faccia con sindacati e lavoratori, Santoro sarebbe tornato a parlare del futuro dell’alluminio su cui pende, da mesi, l’interesse di un non meglio precisato gruppo francese. Quali siano i termini dell’accordo al centro della lunga trattativa non è noto, c’è chi parla di acquisizione, chi di una nuova società che il Casti dovrebbe costituire con gli industriali d’oltralpe. Indiscrezioni che si rincorrono da mesi senza trovare conferme ufficiali.

Il futuro dell’Ims Più delicato il quadro per la Ims e gli impianti della ghisa. Su questo fronte Santoro si sarebbe limitato a spiegare che a gennaio il cubilotto, cuore della fonderia, non sarà riacceso, legando la produzione della ghisa, non è chiaro quali siano le commesse, solo a una serie di piccoli forni minori, non in grado di assicurare volumi produttivi di peso. Cosa succederà nelle prossime quattro settimane intorno all’ultimo polmone industriale della città non è affatto chiaro. Di certo c’è che il futuro di 300 famiglie e della decine di aziende dell’indotto è appeso a un filo. Oggi ancora più sottile.

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2 replies on “Spoleto, cassa integrazione straordinaria per i 200 della Ims: operai in sciopero”

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