Lo sciopero alla Neofil di Terni proclamato e poi revocato. Sono direttamente le organizzazioni sindacali a formalizzare il dietrofront sulla protesta programmata inizialmente per lunedì ma che è rientrata dopo una serie di interlocuzioni tra i rappresentanti delle stesse sigle e i vertici dell’azienda che «hanno trovato un punto di equilibrio sulle questione sollevate». Il riferimento è alle denuncia dei sindacati che nei giorni scorsi hanno accusato i vertici della Neofil di Terni di «atteggiamenti intimidatori verso i lavoratori, ritardi nei pagamenti degli stipendi, riorganizzazione unilaterale e indisponibilità della proprietà a sedersi al tavolo», innescando la reazione dell’amministratore delegato Marco Mazzalupi. Il patron della Neofil di Terni con un lungo intervento ha, infatti, replicato ad alcune delle questioni sollevate da Filctem-Cgil, Femca-Cisl e Uiltec-Uil, che fanno i conti con l’assenza delle rsu, decadute a seguito della procedura di mobilità volontaria per dieci operai a cui hanno aderito due dei tre rappresentati eletti dai colleghi. In particolare sulla denuncia del sindacato l’ad Mazzalupi ha minimizzato sia sul fronte stipendi, dove comunque risultato due mensilità arretrate e la metà della tredicesima, che sull’azione sindacale affermando che una sigla non ha neanche più iscritti all’interno della Neofil di Terni, dove si conta un organico di una trentina di dipendenti. Nonostante il clima appaia e risulti piuttosto incandescente nella giornata di sabato, dopo la proclamazione dello sciopero, sono state riprese alcune interlocuzioni telefoniche avviate nelle ore precedenti e «trovato un punto di equilibrio sulle questione sollevate» a cominciare si apprende dai carichi di lavoro.
Neofil di Terni, sindacati e azienda ai ferri corti ma lo sciopero è revocato
