Gli operai in corteo giovedì scorso (foto Toni-U24)

di Iv. Por. e Dan. Bo.

Otto ore di sciopero e in marcia verso Roma. In vista dell’incontro tra il ministro dello Sviluppo economico Corrado Passera e l’amministratore delegato di Outokumpu Mika Seitovirta, i sindacati hanno infatti proclamato uno sciopero per seguire da vicino l’incontro.

In 250 a Roma In 250 da Terni a Roma per un presidio davanti alla sede del ministero dello sviluppo economico: i lavoratori della Tk-Ast hanno raggiunto la Capitale con 5 pullman, in occasione dell’incontro fra il ministro Passera, il ceo di Outokumpu, Seitovirta, e le istituzioni umbre, in cui viene discusso il piano di cessione del sito ternano da parte della multinazionale finlandese (che dovrebbe incontrare i sindacati nel pomeriggio). A Terni nel frattempo all’Ast è in corso uno sciopero di 8 ore che riguarderà il primo e il secondo turno. Il summit si terrà a mezzogiorno.

Sindacati: no spacchettamento «Nessuno spacchettamento dello stabilimento Thyssen di Terni è possibile: Il suo profilo internazionale può e deve essere garantito solo e soltanto attraverso l’integrità del sito produttivo». Questa la posizione espressa dai sindacati nel corso di una conference call con la direzione generale per la Concorrenza della Commissione europea. La direzione generale per la Concorrenza della Commissione europea, fa sapere Claudio Cipolla, segretario generale della Fiom Cgil di Terni, «ha rifatto il punto sulle tre ipotesi presentate da Outokumpo per evitare la procedura di infrazione europea». Su quelle che prevedono uno spacchettamento della Ast di Tern, cessione del sito esclusa la linea di produzione a freddo BA2 e il Tubificio, «abbiamo ribadito che lo stabilimento deve essere preservato nella sua interezza: bisogna salvaguardarne l’integrità, punto che ne garantisce l’eccellenza».

I sindacati hanno infine fatto notare “la contraddizione di una decisione che vuole ridurre la capacità produttiva di acciaio, introducendo vincoli stringenti, mentre non si interviene per la mole di importazioni”. Intanto oggi, dopo l’incontro tra i vertici di Outokumpo e il governo presso la sede del Ministero dello Sviluppo economico, i sindacati fanno sapere che che incontreranno alle 15 la delegazione finlandese.

Marini: paradosso europeo Alla vigilia dell’incontro va giù dura la presidente Catiuscia Marini: «La vicenda della Thyssen-Outokumpu è un paradosso europeo». Intervenendo all’assemblea annuale di Confindustria Perugia, Marini ha sottolineato come il sito di Terni sia una «risorsa di tutto il paese: un sito integrato dove sono stati fatti grandissimi investimenti anche in termini di sicurezza. Non accettiamo – ha detto la presidente umbra – che venga presentato un piano che distrugga il sito in quattro parti con i finlandesi che si tengono la parte più’ appetibile e i tedeschi sottovento per salvare due siti che erano destinati alla chiusura. Il governo – ha concluso Marini – deve chiedere a Outokumpu che ritiri il piano».

Squinzi: al fianco di Terni La presidente e gli industriali umbri hanno parlato del problema anche con il presidente di Confindustria, Giorgio Squinzi, presente all’assemblea, che si è detto «disponibile» ad affiancare il governo italiano in «iniziative in ambito europeo». «Ero in Finlandia recentemente – ha aggiunto – e i finlandesi (ho incontrato anche il primo ministro) mi sembravano molto convinti di andare avanti poi non so cosa sia successo». Squinzi ha rimarcato che «Confindustria sarà a fianco del governo italiano, disponibile a sollevare problema in ambito europeo. Non importa la nazionalità dei capitali, ma le idee che funzionano», ha concluso.

Bersani: no smembramento «Alla vigilia dell’incontro tra il ministro Passera e l’Amministratore delegato della finlandese Outokumpu non possiamo che chiedere con fermezza una diversa proposta per lo stabilimento dell’AST di Terni. Stiamo parlando di un sito di grande qualità, strategico per l’Italia in un settore fondamentale come la siderurgia. Di fronte all’ipotesi di una vendita per singoli pezzi, il governo italiano deve mettere in campo un’azione molto determinata in sede europea e nei confronti del gruppo finlandese”. Lo afferma il segretario del Pd, Pierluigi Bersani, che aggiunge: «A Bruxelles va verificato sino in fondo se la fusione di Outokumpu configuri davvero una posizione dominante lesiva della concorrenza e, in ogni caso, va rigettata l’ipotesi di smembramento del sito perché questo rappresenterebbe il depauperamento di una realtà di eccellenza per l’Italia e impedirebbe a qualsiasi possibile acquirente di essere competitivo sul mercato europeo e mondiale».

La lettera Domenica la presidente della Regione Catiuscia Marini, insieme al sindaco di Terni Leopoldo Di Girolamo e al presidente della Provincia Feliciano Polli, in una lettera congiunta è tornata a chiedere al governo di convincere Outokumpu a ritirare una proposta che si ritiene inaccettabile. Proposta secondo la quale la multinazionale dell’acciaio, per ottenere il sì dell’Antitrust dell’Unione europea, è pronta a spacchettare la Tk-Ast non mettendo in vendita il Tubificio, tra i pezzi più pregiati del complesso industriale, e a smontare la linea a freddo per portarla in uno degli stabilimenti di Outokumpu.

Merloni, giovedì firma dell’Accordo di programma Per quanto riguarda invece l’altra grande crisi industriale della regione, ovvero quella della ex Antonio Merloni, è stata spostata di due giorni la firma del nuovo Accordo di programma. Rinvio dovuto, come informa la Regione Marche in una nota, a causa della convocazione del Consiglio dei ministri fissato per martedì. La sottoscrizione del documento con il ministro Passera quindi avverrà giovedì presso la sede del Ministero dello Sviluppo Economico.

One reply on “Tk-Ast, a Roma incontro Passera-Outokumpu
Marini e Bersani: «Finlandesi ritirino il piano»”

Comments are closed.