Da sinistra Bianconi, Gallinella, Verini, Galgano e Nucara

di Chiara Fabrizi

Gli emendamenti di Federalberghi sul tavolo dei parlamentari umbri. C’è il mancato incasso ma anche la polizza assicurativa sul rischio sismico e la busta paga pesante al centro del pacchetto di interventi illustrati martedì mattina nella scuola prefabbricata di Norcia da Vincenzo Bianconi, presidente provinciale dell’associazione di categoria e operatore turistico di Norcia. All’appuntamento nel cuore della Valnerina ferita hanno partecipato Walter Verini (Pd), Filippo Gallinella (M5s) e Adriana Galgano (Civici e innovatori) a cui il giovane imprenditore, affiancato dal direttore generale di Federalberghi, Alessandro Nucara, ha detto: «Il decreto del governo è buono per tre quarti ma è troppo a trazione industriale e quindi manca di attenzione per i comparti del turismo e del commercio strategici in questo territorio».

Gli emendamenti di Federalberghi La prima richiesta è tutta incardinata sui dati neri fatti registrare dal turismo a partire dal 24 agosto in Valnerina, ma anche in ampie zone dell’Umbria: «Le entrate del periodo agosto-dicembre servono a superare i primi quattro mesi dell’anno che sono a bassa economia ma noi – ha spiegato Bianconi – quegli incassi non li abbiamo e ad aprile affronteremo difficoltà enormi. Non sfruttiamo la situazione sia chiaro perché – ha detto – quello che chiediamo è strettamente necessario». Per rendere ancora più chiaro il messaggio, il presidente di Federalberghi provinciale torna a usare una metafora: «È come se un atleta si preparasse alla competizione più importante senza aver mangiato ed essersi allenato». Particolare attenzione viene poi riservata all’emendamento per l’introduzione delle polizze assicurative relative al rischio sismico: «Un’impresa che si trova in un territorio ad alto rischio come Norcia non ha la forza economica per stipulare un’assicurazione – va avanti Bianconi affiancato dal direttore generale di Federalberghi, Alessandro Nucara – ma se con misure dirette o indirette del governo lo strumento venisse esteso all’intero territorio il rischio si ridurrebbe e il premio assicurativo a quel punto diventerebbe accessibile per gli imprenditori».

Decreto blindato, si guarda alla legge di bilancio L’altra questione è legata alle risorse umane: «Non ci sono persone disposte a venire a lavorare qui perché alla complessità della vita in montagna si è aggiunta l’incertezza sul fronte della sicurezza per questo – ha detto Bianconi – chiediamo al governo di far confluire il 50 per cento degli oneri contributivi in busta paga così da attrarre personale». I tre parlamentari si faranno portavoce delle istanze della categoria anche se il decreto è blindato e spazi per modifiche non ce ne sono: «Sono proposte ragionevoli – ha detto Verini – e occorrerà valutare le risorse e gli strumenti a disposizione per tentare di inserirle, penso in particolare a un emendamento alla legge di bilancio». Gallinella:«Il risarcimento del mancato incasso è una battaglia che siamo pronti a fare, tanto più che già nel ’97 è stato riconosciuto». Galgano ha invece annunciato: “Ho intenzione di interrogare il sottosegretario al turismo per segnalare le istanze, fermo restando che disponiamo anche degli ordini del giorno».

@chilodice

Questo contenuto è libero e gratuito per tutti ma è stato realizzato anche grazie al contributo di chi ci ha sostenuti perché crede in una informazione accurata al servizio della nostra comunità. Se puoi fai la tua parte. Sostienici

Accettiamo pagamenti tramite carta di credito o Bonifico SEPA. Per donare inserisci l’importo, clicca il bottone Dona, scegli una modalità di pagamento e completa la procedura fornendo i dati richiesti.